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DAL MELTING POT DEL VINO A QUELLO DELLA RISTORAZIONE: TRA IL 2010 E 2011 LE IMPRESE GUIDATE DA TITOLARI STRANIERI SONO CRESCIUTE DEL 11,6% (15.600 ATTIVITÀ PARI AL 5% DELL’INTERO SETTORE). LO DICE LA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO. 1 SU 4 PARLA CINESE

Cotoletta, pasta e pizza ma anche involtini primavera, sushi, enchiladas e kebab, la dieta degli italiani diventa sempre più varia ed internazionale, e, in un Paese in cui quasi un residente su 14 ormai è di origine straniera anche la cucina si apre alle culture dei suoi nuovi cittadini. Se il settore complessivo della ristorazione tra il 2010 e il 2011 è cresciuto in media del 2,7%, nello stesso periodo, le imprese individuali con titolare straniero registrano, tra ristoranti e bar, un aumento dell’11,6% superando nel 2011 le 15.600 attività. Pesano ormai il 10,2% sulle ditte individuali di ristorazione e oltre il 5% sull’intero settore. Circa 10.000 i ristoranti veri e propri (61,3%), oltre 6.000 i bar e caffè (38,7%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2011 e 2010. Un fenomeno che cresce quello del “melting pot” - già indagato da WineNews per il mondo del vino, in particolare in termini di occupazione ed integrazione - e che ora si ripercuote anche nell’universo della ristorazione.

In particolare, la ristorazione etnica in Italia, in circa un caso su 4 parla cinese (con il 23,6% delle imprese individuali con titolare straniero attive nel settore, pari a 3.687 ditte), ma anche arabo che, tra le varie nazionalità, detiene un’attività su 5 (20,3% pari a circa 3.200 ditte individuali, per la meta’ egiziani), mentre i latinoamericani quasi un’impresa su 12 (7,5% del totale, 1.168 imprese). Ma ci sono anche imprenditori rumeni (870 imprese, 5,6%) e albanesi (662, 4,2%). E se i titolari arabi sono soprattutto ristoratori puri, tra ristoranti e take away, (86,4% delle attività) i cinesi in Italia gestiscono ormai più bar che ristoranti (1.949 i bar, il 52,9% delle imprese dei servizi di ristorazione con titolare cinese). Preferito soprattutto il Centro e Nord Italia, tra la Lombardia con il 26,8% delle imprese individuali, il Lazio (10%), l’Emilia Romagna (9,8%) e il Veneto (8,8%). Tra le province dove mangiare etnico è più facile, ci sono Milano (12,2% del totale degli stranieri ristoratori), Roma (8%), Torino (4,3%), Brescia (3,7%) e Bologna (2,9%). E se hanno sede a Milano complessivamente il 26,1% dei ristoranti e bar attivi con titolare cinese e il 19,4% di quelli con titolari provenienti dai Paesi arabi, Roma è prima per numero di ristoratori latinoamericani (7,6% del totale Italia).

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