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BUON COMPLEANNO PAC: L’EUROPA FESTEGGIA I 50 ANNI DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE. A SPENGERE LE CANDELINE OGGI A BRUXELLES I VERTICI UE VAN ROMPUY, BARROSO, DE CASTRO E CIOLOS CON IL MINISTRO CATANIA: “SE FINISCE MUORE L’AGRICOLTURA DEGLI STATI”

L’Europa ha festeggiato oggi i primi 50 anni della Pac, la Politica agricola comune, che si prepara alla riforma dopo il 2013, sempre al centro della discussione del mondo dell’agricoltura degli Stati europei. Anche il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Mario Catania era presente ai festeggiamenti in quanto crede più che mai nella Pac: “finché vorremo avere un’agricoltura sul territorio - dice - abbiamo bisogno di una Pac, altrimenti l’agricoltura europea è destinata a morire e, con essa, morirebbe una grande tradizione di produzione agroalimentare, un assetto del territorio costruito durante i secoli, e un paesaggio rurale unici al mondo”. A soffiare sulla torta di cioccolato del cinquantenario c’erano quasi tutti: dal presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso al commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos, fino al presidente della Ue Herman Van Rompuy. Intervenendo alle celebrazioni, Paolo De Castro, appena riconfermato alla presidenza della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, ha detto che per i suoi primi 50 anni la Pac ha bisogno di più produzione, più ambiente, più ricerca e più innovazione.

Barroso ha sottolineato che “una Pac riformata terrà un ruolo di primo piano nella realizzazione degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva che ci siamo fissati nella strategia “Europa 2020” affinché l’Ue esca ancora più forte e più unita dalla crisi che stiamo attraversando”. Ma cosa manca alla Pac? Catania non ha dubbi: “la Pac - dice - deve essere più mirata, avere massimo riguardo alle reali esigenze delle imprese agricole, raccogliendo le vere aspettative dei consumatori”. In altri termini, spiega, “le imprese agricole hanno bisogno di essere competitive nei
confronti delle imprese dei Paesi terzi, mentre i consumatori chiedono qualità e trasparenza, nei prezzi e nell’origine dei prodotti”.

Quanto alla distribuzione, prosegue, “in molte parti d’Europa non è sufficientemente efficace e funzionale. Essa non deve costituire un peso per la filiera ma svolgere una funzione positiva. Se questo non avviene - aggiunge Catania - occorre migliorare le regole in modo da renderei rapporti tra gli operatori della filiera più diretti, più trasparenti”. L’impegno italiano nella Pac, assicura il Ministro “resta quello di valorizzare la qualità delle produzioni e, attraverso ciò, garantire agli agricoltori italiani il giusto riconoscimento per tutto quello che fanno al fine di assicurare una produzione di qualità unica al mondo”.

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