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“SULLA VICENDA DELLE QUOTE LATTE LO STATO HA COMMESSO TROPPI ERRORRI, CHI DEVE PAGARE E’ GIUSTO CHE LO FACCIA”. COSI’ IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE MARIO CATANIA, CHE IN TV HA PARLATO ANCHE DI LIBERALIZZAZIONI E FILIERA “DA ACCORCIARE”

“In questa vicenda delle quote latte, lo Stato italiano ha commesso molti errori, sono circa 1.500 i produttori che non intendono pagare e 11.000 le aziende che stanno pagando a rate. Ma lo Stato italiano ha già anticipato all’Europa le sanzioni per un totale di 4,4 miliardi di euro che quindi hanno pagato i contributori”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, intervenuto al programma “L’aria che tira”.
“Negli anni ‘80 - ha proseguito il Ministro - le leggi non sono state applicate, negli anni ‘90 c’è stata molta disinformazione e sono stati fatti molti errori, poi molti politici hanno continuato a cavalcare la questione facendo credere ai coltivatori che non avrebbero mai dovuto pagare. Ad oggi non abbiamo i margini per esentare chi deve pagare ma faremo il possibile per far rientrare i debiti in modo soft, non abbiamo interesse a far morire il debitore”.
La discussione è poi virata sulla distribuzione dei prodotti alimentari, che Catania ritiene stia vivendo “una situazione insostenibile per i produttori, ai quali rimane il 10-15% del prezzo, tutto il resto, quasi il 90% dei ricavi, è perso nella filiera distributiva. Per questo abbiamo fatto delle regole molto chiare all’interno del decreto liberalizzazioni, che partono tutte da un presupposto, la presenza di contratti scritti che definiscano i prezzi e i termini di pagamento. Sono soluzioni di buon senso che pare assurdo non siano già state fatte: 30 giorni per i prodotti deperibili e 60 gg per quelli non deperibili. Al momento tantissimi accordi tra produttore e grossista vengono siglati a voce, e questo rende inermi i produttori, che sono l’anello più debole della catena”. Il Ministro si è anche detto “favorevolissimo a tutte le soluzioni che accorciano la filiera, come le aggregazioni tra produttori per rivolgersi direttamente alla grande distribuzione o ai consumatori finali”.
Parlando di dati ha quindi ricordato come “solo il 75% del fabbisogno della popolazione italiana è soddisfatto dalla produzione agricola interna, e questo significa che l’Italia è costretta all’importazione. Per questo è fondamentale sostenere la produzione nazionale”. E difenderla, come l’Italia sta facendo a Bruxelles nel caso dell’olio d’oliva. Chiosa finale sui danni causati dal maltempo, e sulle soluzioni da prendere: “è una buona idea detassare le aree colpite, insieme alla protezione civile si valuterà un intervento e spero ci possano essere aiuti agli agricoltori soprattutto quelli che non hanno sottoscritto le polizze assicurative”.

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