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LA PASTICCERIA MADE IN ITALY NON CONOSCE CRISI, CON UN FATTURATO DI 11.543 MILIONI DI EURO, UN VALORE EXPORT DI PRODOTTI FINITI DI 2.269 MILIONI DI EURO E UN SALDO ATTIVO DI 1.227 MILIONI. COSÌ “TIRRENO CT” (CARRARA, 6/8 MARZO)

La pasticceria made in Italy? Non conosce crisi: il settore industriale dolciario espresso in cifre, rappresenta una produzione globale di 1.839.415 tonnellate, un fatturato di 11.543 milioni di euro e un valore di esportazione di prodotti finiti di 2.269 milioni di euro, con un saldo attivo di 1.227 milioni di euro. A livello industriale sono presenti 220 unità produttive con circa 28.000 addetti e un volume di materie prime agricole utilizzate è pari a circa 1.733.150 tonnellate. Ecco la fotografia del settore scattata a “Tirreno CT”, la kermesse dedicata all’ospitalità di scena a Carrara, dal 6 all’8 marzo (info: www.tirrenoct.it).
Secondo l’ultimo rapporto sui cibi funzionali pubblicato dall’ente di ricerca indipendente con sede a Londra Leatherhead che ha dedicato particolare attenzione al consumo di dolci e cioccolato in Italia, gli italiani sempre più golosi di cioccolato, in particolare quello nero e quello biologico in quanto convinti che questi tipi di prodotti abbiano effetti benefici sulla salute. Per la ricerca, in Italia negli ultimi quattro anni il consumo globale è aumentato del 19% e le vendite hanno raggiunto un volume d’affari di 3,49 miliardi di euro. Dal rapporto un italiana mangia in media 4 chilogrammi di cioccolato in un anno. Un valore molto basso se paragonato a quello degli altri Paesi dell’Europa occidentale. In Gran Bretagna si arriva addirittura a chilogrammi in Germania a 8,7 mentre gli unici europei che consumano meno di 3 chilogrammi di cioccolato sono gli spagnoli.
Particolarmente apprezzata dai golosi di tutto il mondo, è poi la pasticceria delle feste, quella natalizia o pasquale, della tradizione artigianale italiana. Dagli ultimi dati diffusi da Confcommercio Nel 2009, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy, sono volati nel mondo prodotti per un valore di 357 milioni di euro. Tra gennaio e settembre del 2010 l’export di pasticceria è aumentato del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2009. Tra i Paesi più “golosi” di prodotti italiani in testa c’è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Nel 2010 i francesi hanno comprato 56,5 milioni di euro di dolci natalizi, il 22% dell’export del settore. In Germania le esportazioni sono state 34,6 milioni di euro di pasticceria per le feste di fine anno, 13,5% del totale esportato, mentre nel Regno Unito l’export vale 17,6 milioni, il 6,9% del totale. Nel 2010 Grecia e Spagna hanno aumentato le esportazioni di made in Italy dolciario rispettivamente del 28,3%, e del 7,4%.
“Oggi il pubblico, i consumatori, sono molto più informati di un tempo: pretendono prodotti di qualità - dice Rossano Vinciarelli pluricampione mondiale di pasticceria - sanno tutto di calorie e salute. Allora è stato necessario cambiare modo di lavorare. Le intolleranze alimentari sono molto aumentate, e questa è un’altra ragione per puntare sulla massima qualità e professionalità di tutte le preparazioni. Questa è una delle ragioni del successo: grandissimo impegno nella scelta delle materie prime e nelle lavorazioni, sono cose che il pubblico percepisce e ci segue, anche perché il potere di acquisto è calato e si punta più sulla qualità che sulla quantità”.
Ad ulteriore prova della vivacità del settore vi è il grande successo del Forum delle Arti Bianche, di scena a “Tirreno CT”. I tre laboratori della pasticceria, panificazione e gelateria che hanno visto e vedranno impegnati grandi campioni come David Bedu, direttore della scuola di Formazione della Gustar di Pistoia, Didier Chouet, Mof (migliore artigiano di Francia 2007), il già citato Rossano Vinciarelli di Piancastagnaio, campione della squadra Italiana al mondiale di pasticceria, che insieme hanno realizzato opere uniche degne di un campionato mondiale.

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