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COLDIRETTI: IL COLPO DI CODA DEL CALDO “BRUCIA” FUNGHI E TARTUFI. L’ATTIVITÀ DI RICERCA NON HA SOLO NATURA HOBBISTICA, MA SVOLGE ANCHE FUNZIONE ECONOMICA A SOSTEGNO DI AREE INTERNE BOSCHIVE, DOVE RAPPRESENTA UN’IMPORTANTE INTEGRAZIONE DI REDDITO

Un fine estate senza pioggia segnato dalla siccità, dal caldo torrido e dagli incendi è il colpo di coda di Lucifero che prima di andarsene lascia un ricordo di se, destinato a farsi sentire anche nelle prossime settimane, agli appassionati di funghi e degli altri frutti dei boschi come tartufi e castagne. Lo afferma la Coldiretti, nel sottolineare che i danni si estenderanno anche alle produzioni tipiche dell’autunno, facendo salire ad oltre 1 miliardo il bilancio delle perdite subite dal settore agricolo nell’estate 2012, nella quale è andato già perso il 20% del raccolto di pomodoro, il 30% di quello di mais e il 40% di quello di soia.

La raccolta di funghi è partita, in generale, con difficoltà anche se non mancano situazioni locali che hanno beneficiato della pioggia ma in grande difficoltà sono i castagneti e preoccupanti le previsioni per i tartufi. Ora si spera nell’arrivo della perturbazione - sottolinea la Coldiretti - e la nascita dei funghi che, per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Si stima che, in annate normali, gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che - riferisce la Coldiretti - coprono un terzo dell’Italia possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.

L’attività di ricerca - afferma la Coldiretti - non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Una capacità di attrazione che - conclude la Coldiretti - riguarda anche i tartufi per i quali si nutrono al momento preoccupazioni in Piemonte proprio a causa della perdurante siccità mentre in difficoltà sono anche i castagneti ed i noccioleti nel nord e nel sud Italia.

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