02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L’ITALIA ARDE NELLA MORSA DEL CALDO, E L’EMERGENZADIVENTA IDRICA, PERCHE’ PER PRODURRE IL CIBO CHE OGNUNO MANGIA OGNI GIORNO OCCORRONO 2.000-3.000 LITRI D’ACQUA. E IN ITALIA, COME RICORDA LA CIA, UN LITRO SU TRE SI PERDE LUNGO LE TUBATURE ...

L’Italia, come altri Paesi d’Europa e del mondo, arde nella morsa di un caldo eccezionale, che sta precipitando il Belpaese in una vera emergenza idrica e, se si considera che occorrono fra i 2.000 ed i 5.000 litri d’acqua per produrre il cibo che ognuno di noi mangia in un solo giorno, ci si rende conto di quanto sia grave - come ricorda la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori - avere una rete idrica in cui un litro d’acqua su tre si perde lungo le tubature, mettendo a repentaglio colture basilari come mais e grano.

Si tratta - ricorda la Cia - di cifre insostenibili, soprattutto in una fase climaticamente critica come questa, in cui siccità e caldo torrido hanno “bruciato” il 50% dei raccolti di soia e il 30% di mais, costringendoci a rivolgerci all’import per rimpinguare le scorte in esaurimento. E il peggio è che questi periodi critici dal punto di vista climatico stanno diventando la norma e non si può sempre ricorrere a interventi tampone che non affrontano la radice del problema. Basti pensare -sottolinea la Cia- che in Italia nell’ultimo decennio le precipitazioni sono diminuite del 20% al Sud, del 15% al Nord e del 9% al Centro. Con il conseguente impoverimento del suolo a fini produttivi. Tutto ciò impone, inoltre, di incentivare la ricerca tecnologica perché si aprano nuove possibilità di coltivazioni resistenti alla siccità.

È per questi motivi che la Cia da anni propone la costituzione di un’“autorità unica delle acque”, oltre a lavorare a un modello moderno e ecocompatibile di agricoltura, in grado di conciliare l’attenzione all’ambiente con le esigenze di sicurezza alimentare. Risale al 2010 il “decalogo” della Cia per un’agricoltura ecocompatibile, che scandisce la buona condotta del settore primario in sei obiettivi fondamentali: la riduzione del 15% dell’uso dell’acqua, del 20% dell’impiego di fitofarmaci, del 15% delle lavorazioni superficiali dei terreni, e contemporaneamente, l’aumento del 30% delle produzioni di biomasse, del 15% delle coltivazioni biologiche e del 3% dei rimboschimenti. Alcuni dei principali strumenti per raggiungere questi obiettivi sono la reintroduzione di rotazioni migliorative, l’uso di colture a radice profonda, la diffusione dell’aridocoltura, oltre che la sostituzione del metodo di irrigazione a pioggia con quello a goccia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli