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SANA (BOLOGNA, 8/11 SETTEMBRE 2012) - IL SETTORE CHE NON PERDE APPEAL CON LA CRISI? IL BIO. CONSUMI A +6,1% NEL 2012 E CUCINE PIÙ “GREEN” IN RISTORANTI (+24%), AGRITURISMI E MENSE SCOLASTICHE. IL PUNTO SUL BIO DEGLI AGRICOLTORI CIA

Non Solo Vino
Ecco un cesto di prodotti biologici

È boom del bio, che anche in tempi di crisi non perde il proprio appeal e si posiziona in controtendenza rispetto all’andamento generale, registrando numeri da record con i consumi che salgono del 6,1% nel primo semestre 2012 e l’occupazione a +1,3%. I prodotti più gettonati che trainano la spesa biologica? Biscotti, snack e dolciumi (+26,1%), seguiti da latte e formaggi (+9,5%), pasta, riso e sostitutivi del pane (+9%), carne (+3,2%), poi l’ortofrutta fresca e trasformata (+1%), ma rimane comunque la categoria più consumata, con un peso sul totale del biologico superiore al 30% (dati Ismea). La Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, alle porte dell’apertura del “Sana”, il Salone internazionale del biologico di scena a BolognaFiere dall’8 all’11 settembre (info: www.sana.it), scatta la fotografia del comparto bio e fra le new entry del settore sottolinea l’aumento della sua diffusione nelle cucine sempre più “green” di ristoranti (+24%), agriturismi (+11%) e mense scolastiche (+10%), per un totale di oltre un milione di pasti biologici serviti ogni giorno.
La crisi non intacca l’appeal del biologico, che non solo guadagna ancora spazio nel carrello della spesa degli italiani, afferma la Cia, ma esce dalle mura domestiche conquistando nuovi spazi “pubblici”: nelle scuole, nelle mense, nei ristoranti. A dispetto del calo costante dei consumi alimentari convenzionali, il segmento bio continua a correre, mettendo a segno nel primo semestre 2012 un aumento del 6,1%, osserva la confederazione, un risultato positivo che conferma l’attrattiva del biologico, che aveva già chiuso il 2011 con un incremento pari al 9,2%.
Il bio, dunque, esce definitivamente dai confini della moda di nicchia e diventa una vera e propria abitudine di spesa, come evidenzia la presenza massiccia dei prodotti biologici nelle catene della Gdo. D’altra parte, secondo i nostri ultimi dati, evidenzia la Cia, oggi il 75% degli italiani dichiara di acquistare prodotti biologici almeno una volta al mese. In particolare, stando ai dati Ismea relativi alla prima metà del 2012, a trainare la spesa bio al supermercato ci sono innanzitutto biscotti, snack e dolciumi (+26,1%), seguiti da latte e formaggi (+9,5%), pasta, riso e sostitutivi del pane (+9%), carne (+3,2%). L’ortofrutta fresca e trasformata registra un leggero +1%, ma rimane comunque la categoria più consumata, con un peso sul totale del biologico superiore al 30%. Cedono il passo, invece, le uova (-6,4%) e zucchero, caffè, tè (-6,2%). Ma la vera novità è che dalle cucine più “green” il biologico si allarga anche alla ristorazione e alle scuole. Nell’ultimo anno, infatti, sottolinea la Cia, sono cresciuti i ristoranti con menù bio (+24%), ma anche gli agriturismi (+11%) e soprattutto le mense scolastiche (+10%), per un totale di oltre un milione di pasti biologici serviti ogni giorno.
Anche il mondo produttivo si adegua al boom del biologico. Nel 2011 il numero degli operatori del settore è cresciuto dell’1,3% annuo, passando da 47.663 unità a 48.269. In particolare nell’anno, conclude la Cia, sono aumentate del 25% circa le aziende agricole che hanno scelto di affiancare alla produzione primaria le attività di trasformazione e vendita diretta, puntando alla “spesa in campagna” e al rapporto diretto con i consumatori.

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