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FESTE MENO GENEROSE A NATALE E CAPODANNO A CAUSA DELL’IMU CHE RAPPRESENTA, PER FEDERALIMENTARE “UN ULTERIORE, FORTE DRENAGGIO DI SPESA PER L’80% DELLE FAMIGLIE ITALIANE”. MA PER LA CIA “GLI ITALIANI NON RINUNCIANO AI CIBI DELLA TRADIZIONE”

Non Solo Vino
Per Natale gli italiani non rinunciano ai cibi della tradizione

Feste meno generose a Natale e Capodanno a causa dell’Imu. Che rappresenta, per Federalimentare “un ulteriore, forte drenaggio di spesa per l’80% delle famiglie italiane”. Per l’organizzazione delle imprese alimentari italiane, negli ultimi quattro anni, i consumi nazionali complessivi del Paese sono stati pressoché stazionari, ma quelli alimentari, invece, hanno accusato in parallelo un vistoso calo cumulato fra il 9 ed il 10%, con un taglio specifico, nel 2012, tra il 2,5 ed il 3%.

“Le rinunce - dichiara il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua - si legano in gran parte al fatto che i consumi totali sono stati sostenuti in questi anni dalla crescita dei prezzi dell’energia e dei servizi, in particolare quelli tariffari, mentre le famiglie, dopo questi drenaggi della spesa e dopo l’accentuarsi della pressione fiscale, si sono rivolte in gran parte proprio al comparto alimentare per limare quotidianamente le spese. L’Imu - conclude Ferrua - è un’ulteriore conferma della china pericolosamente recessiva innescata dall’inasprimento della pressione fiscale, che spero induca il Governo a reperire le risorse necessarie a scongiurare il prossimo aumento dell’Iva previsto a luglio”.

Ma per la Cia, invece, almeno a Natale, “gli italiani non rinunciano ai cibi della tradizione e per imbandire i pranzi delle feste si spenderanno nel complesso 3,23 miliardi di euro, praticamente la stessa cifra del 2011 (+0,9%). Le famiglie non vogliono rinunciare ai piatti della cucina natalizia, preferendo fare economia su doni (meno 9%) e vacanze (meno 4%). Niente spese folli comunque: basta frutta esotica e caviale, vinceranno i prodotti tipici “tricolori” legati al territorio”.

“D’altra parte - ricorda la Cia - la convivialità a tavola è assolutamente radicata nella cultura del Belpaese. E trascorrere i giorni di Natale a casa con la famiglia o gli amici è una tradizione consolidata per nove italiani su dieci. Gli acquisti, però, saranno comunque più oculati - sottolinea la Cia - con prodotti e specialità enogastronomiche legate al territorio e alle tipicità regionali. Niente spese folli, quindi: salmone, ostriche, caviale e frutta esotica verranno consumate con il contagocce. Mentre ancora una volta lo spumante trionferà sullo champagne, con oltre il 95% dei brindisi rigorosamente “tricolore””.

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