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ALLA FACCIA DEI BUONI PROPOSITI NATALIZI: IL 36% DI ITALIANI RICICLA I REGALI (+3% SU 2011) E LO SHOPPING CON FURTO SALE A +3,2% (689 MILIONI DI EURO DI PRODOTTI RUBATI) E NEI “VOLÉ” SVETTANO VINI E BOLLICINE. L’ALTRA FACCIA DEL NATALE PER COLDIRETTI

A Natale siamo tutti più buoni? Alla faccia dei buoni propositi natalizi c’è chi - più di 1 italiano su 3 (36%), a +3% sul 2011 - non si fa remore a riciclare i regali pur di non rinunciare al tradizionale omaggio da mettere sotto l’albero di parenti e amici. Ma c’è anche chi approfitta del periodo di grande calca nei negozi, pieni di acquirenti e affollatissimi, per un po’ di shopping con furto che quest’anno tocca la cifra record di 689 milioni di euro di prodotti rubati da regalare a se stessi o agli altri durante le festività natalizie (+3,2% sul 2011). E tra i prodotti alimentari, nei “volé” svettano vini pregiati, spumanti, ma anche formaggi, i salumi e le specialità regionali più tipiche, con il problema dei furti che dai negozi arriva anche nelle campagne, dove si segnalano numerose sparizioni di animali e piante tipiche delle feste. A causa della crisi, ma non solo, ecco l’“altra faccia” del Natale secondo Coldiretti su un’analisi condotta insieme a Swg e su uno studio del Centro di Ricerca per il Retail.
Se più di 1 italiano su 3 (36%) ricicla i regali senza remore nel Natale della crisi, c’è però nche uno zoccolo duro di italiani (51%) che dichiara di non aver mai riciclato i regali e che mai lo farà. La tendenza a riciclare i regali è più diffusa tra i giovani e nell’82% dei casi, sottolinea la Coldiretti, avviene a favore di parenti e amici che possono apprezzare l’indesiderato omaggio, che nel 18% dei casi viene dato invece in beneficenza. Si diffonde anche l’uso di internet utilizzato da ben il 18% degli italiani favorevoli al riciclo dei regali. I prodotti con il minor tasso di “riciclo” sono quelli dell’enogastronomia locale che, sostiene la Coldiretti, alimentano i momenti di convivialità e rappresentano una tradizione consolidata del Belpaese mentre più a rischio sono i capi di abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici che sono molto gettonati tra gli acquisti di Natale.
Secondo l’indagine Coldiretti/Swg sotto l’albero il 53% degli italiani vorrebbe trovare qualcosa che gli serve, il 23% un regalo utile che non si è mai pensato di comperare e solo il 14% un regalo sfizioso che non compererebbe mentre l’11% è del tutto indeciso. Di certo comunque quest’anno, continua la Coldiretti, aumentano del 3% gli italiani che intendono riciclare i regali di Natale anche per effetto record della spesa. Per le feste di fine anno le famiglie italiane spenderanno, infatti, per regali in media 263,6 euro, con un calo del 9% rispetto allo scorso anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Deloitte. Un contenimento della spesa che, conclude la Coldiretti, viene compensato in parte con il ricorso al riciclo ma anche con l’acquisto di regali meno costosi da parte del 62% degli italiani.
Ad aumentare e a toccare cifre da record è anche lo shopping con furto, a quota 689 milioni di euro il valore dei prodotti rubati da regalare a se stessi o agli altri durante le festività natalizie e in aumento del 3,2% sul 2011. Nei weekend che precedono il Natale, sottolinea la Coldiretti, si registra nei negozi il massimo dei furti dell’anno a causa dell’affollamento che rende più facile sfuggire ai controlli e anche perché è il periodo in cui crescono maggiormente le vendite. Ma il clima delle feste e la crisi economica, precisa la Coldiretti, fa anche aumentare la voglia di correre maggiori rischi per accaparrarsi oggetti da regalo, mentre nel caso dei ladri professionisti è più facile smerciare la refurtiva in una situazione di elevata domanda di beni di consumo. Quest’anno tra le categorie di prodotti più a rischio ci sono alcolici, alimentari abbigliamento femminile e accessori moda, giocattoli, profumi e confezioni regalo di prodotti di salute e bellezza, dispositivi elettronici come smartphone e tablet, prodotti da bagno per uomo, confezioni regalo di Dvd e console, articoli elettrici come articoli per ferramenta/fai-da-te, orologi, gioielli, cioccolate e dolciumi.
Tra i prodotti alimentari svettano, precisa la Coldiretti, i vini pregiati, gli spumanti e gli altri alcolici, ma anche formaggi come il parmigiano reggiano e il grana padano, i salumi, i diversi tipi di patè confezionati e le specialità regionali più tipiche. In realtà ad essere responsabili dei furti, sottolinea la Coldiretti, sono per il 62% i clienti, ma per il 30% i dipendenti e per l’8% i fornitori. In Italia il costo medio dei furti subiti dai punti vendita a Natale è pari a 29,79 euro per famiglia. Un valore significativo se si considera che per le festività ogni famiglia italiana affronterà in media una spesa aggiuntiva di 551 euro per l’acquisto di regali, di cibo e di bevande, secondo le elaborazioni Coldiretti sulle previsioni per il Natale 2012 della Deloitte.
Il problema dei furti di Natale non si esaurisce peraltro all’interno dei negozi ma, continua la Coldiretti, riguarda anche le campagne dove si segnalano numerose sparizioni di animali e piante tipiche delle feste. Nella rete dei Babbo Natale all’incontrario sono finiti, infatti, abeti di Natale, spariti dai vivai dalla sera alla mattina in Toscana, piante come il pungitopo e persino agnellini “scippati” dal proprio gregge. Se da un lato si tratta della conferma del fatto che non si vuole rinunciare ai simboli del Natale anche nei momenti di difficoltà economica, dall’altro, sostiene la Coldiretti, si tratta di una situazione particolarmente pesante per le imprese che hanno già difficoltà a chiudere i bilanci per effetto della crisi che ha contratto i consumi. I furti nelle campagne avvengono preferibilmente di notte e, oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti, provocano spesso anche danni alle strutture e alle coltivazioni in campo e anche per questo si chiede, conclude la Coldiretti, un rafforzamento dell’attività di controllo delle forze dell’ordine sul territorio.

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