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CRISI: MENO SOLDI E PIÙ “JUNK FOOD” IN TAVOLA (+7%), CALA IL CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA PER IL 41,4%. IL 28% DEGLI ITALIANI COMPRA NEI DISCOUNT E IL 34% OPTA PER CIBI DI BASSA QUALITÀ PERCHÉ ECONOMICI. COSÌ LA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

I conti degli italiani sono in profondo rosso. La crisi morde e nel 2012 il potere d’acquisto delle famiglie è crollato del 4,8%e la propensione al risparmio si è ridotta all’8,2%. Cala il reddito disponibile e i risultati si ripercuotono anche nel carrello della spesa e con meno soldi c’è più “junk food” sulla tavola (+7%) mentre cala il consumo di frutta e verdura, con 41,4% delle famiglie che ha ridotto questi consumi. Il 28% degli italiani (cioè 6,5 milioni) compra quasi esclusivamente nei discount e il 34% (7,4 milioni) opta per cibi di qualità inferiore perché sono molto più economici. Parola della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori che commenta i dati Istat.
Mentre cala il reddito disponibile, gli italiani sono sottoposti al fuoco incrociato degli aumenti del carico fiscale, sottolinea la Cia, con la conseguenza che oltre la metà delle famiglie (il 53%) oggi riesce a malapena a coprire tutte le spese obbligate, dai carburanti alle utenze passando per mutui o affitti.
Ma l’effetto più drammatico di questa situazione si riscontra sulla tavola, con drastici cambiamenti nella tipologia di spesa alimentare. Ormai il 28% degli italiani (cioè 6,5 milioni) compra quasi esclusivamente nei discount e il 34% (7,4 milioni) opta per cibi di qualità inferiore perché sono molto più economici. Inoltre, conclude la Cia, nelle dispense si moltiplicano cibi in scatola e surgelati e si ricorre sempre più spesso al “junk food” (+7% in un anno), a tutto scapito dei prodotti freschi tipici della dieta mediterranea: nel 2012, infatti, ben il 41,4% delle famiglie ha ammesso di aver ridotto i consumi di frutta e verdura e il 38,5% quelli di carne e pesce.

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