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L’AGRICOLTURA IN CONTROTENDENZA BATTE LA SFIDUCIA E IN CAMPAGNA CRESCONO LE ASSUNZIONI (+3,6% NEL 2012). E PER IL FUTURO LE NUOVE GENERAZIONI INVESTONO NEI “CAMPI”: BOOM DI ISCRIZIONI AGLI ISTITUTI PROFESSIONALI AGRARI (+29%). COSÌ COLDIRETTI

In controtendenza con l’aumento dei disoccupati e degli sfiduciati in Italia crescono invece le assunzioni nelle aziende agricole che fanno registrare un incremento record del 3,6% nel numero di lavoratori dipendenti occupati. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2012 che evidenziano anche la presenza di 2 milioni e 975.000 inattivi disponibili a lavorare (pari a +2,7%). E per il futuro le nuove generazioni investono nei “campi”: con il +29 % è boom di iscrizioni agli Istituti professionali agrari.

Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché, spiega Coldiretti, è il risultato di una crescita del 7,2% al Nord, dell’11,2% al centro e dell’1% al sud. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni 1 lavoratore dipendente su 4 assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati che hanno abbondantemente superato quota 100.000. La crescita di opportunità nel settore agricolo sono rese evidente dal boom del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, secondo un’analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Secondo l’analisi di Coldiretti a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. La domanda di lavoratori, conclude la Coldiretti, si registra, infatti, per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.

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