02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

CRESCE ANCORA L’EXPORT ALIMENTARE: +12% NEL PRIMO BIMESTRE 2013, E ORMAI 1 PRODOTTO SU 5 FINISCE SUI MERCATI ESTERI. ECCO LA FOTOGRAFIA DEL WINE & FOOD ITALIANO DI FEDERALIMENTARE, CHE FA IL PUNTO E PRESENTA “CIBUS” (PARMA, 5/8 MAGGIO)

Non Solo Vino
Federalimentare, cresce ancora l’export alimentare

Cresce ancora l’export alimentare nel primo bimestre 2013: ormai 1 prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri, per una fetta di valore che, nel 2012, ha sfiorato i 25 miliardi di euro, prova che, complice la recessione dei consumi interni, l’export rappresenta una delle più importanti valvole di sfogo e di redditività per il settore alimentare. E al +7% del 2012 fa seguito il +12% dei primi due mesi del 2013. Da segnalare, in particolare, la ripresa del mercato Usa, e l’affermazione di nuovi sbocchi extracomunitari, come Paesi Arabi e Estremo Oriente, dove il nostro export ha toccato punte del +42%. Ecco la fotografia del wine & food made in Italy scattata da Federalimentare che fa il punto e presenta insieme a Fiere di Parma “Cibus”, il salone Internazionale dell’Alimentazione, di scena a Parma dal 5 all’8 maggio (info: www.cibus.it).
La crisi del mercato interno, spiegano Federalimentare e Fiere di Parma, e la necessità di penetrare i mercati esteri fanno delle fiere consolidate ed affermate come “Cibus” uno strumento fondamentale per la promozione dei prodotti alimentari italiani, in particolare per le Pmi. Sulla scorta del successo di “Cibus” 2012, che ha visto la partecipazione di 60.000 operatori professionali (certificati), tra i quali molti buyer esteri, Fiere di Parma ha organizzato, infatti, una serie di eventi volti a favorire l’internazionalizzazione delle aziende alimentari italiane, quali il “Cibus Market Check”, la partecipazione di gruppi di aziende alle più importanti fiere internazionali, ed il “Cibus Global Forum”, di scena il 16 e 17 maggio a Parma, che riunirà a maggio gli “stati generali” dell’alimentare italiano.
“Ormai 1 prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri - spiega Filippo Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare - una fetta di valore che, l’anno scorso, ha sfiorato i 25 miliardi di euro e prova che, complice la recessione dei consumi interni, l’export rappresenta una delle più importanti valvole di sfogo e di redditività per il settore alimentare. E al +7% del 2012 fa seguito il +12% dei primi due mesi del 2013”. In particolare, secondo Federalimentare, il 2012 segna la ripresa del mercato Usa e l’affermazione di nuovi sbocchi extracomunitari, come Paesi Arabi e Estremo Oriente, dove il nostro export ha toccato punte del +42%. Ma per assicurare al settore spazi significativi di espansione in questo nuovo scenario, è fondamentale il sostegno promozionale del sistema fieristico. “Crediamo profondamente in “Cibus” - aggiunge Ferrua Magliani - e siamo certi che il 2014 riconfermerà qualitativamente e quantitativamente le ottime performance registrate in passato. Federalimentare festeggerà nel 2013 anche il suo trentesimo anniversario e da ben 28 anni è legata alle Fiere di Parma attraverso il marchio “Cibus”, la cui prima edizione risale appunto al 1985, quando si tenne a Parma il primo Salone dell’Alimentare italiano”.
“Le fiere leader - spiega Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma - che grazie alla crisi si stanno consolidando, restano strumenti fondamentali per presidiare e sviluppare i diversi mercati. E questo è il caso di “Cibus” sull’agroalimentare che ha scelto un posizionamento distintivo: essere l’appuntamento più importante al mondo per conoscere e capire i gioielli del nostro made in Italy alimentare attraverso un percorso non solo fieristico ma esperienziale sul territorio. Per prepararlo al meglio ogni due mesi organizziamo insieme ai nostri espositori dei Market Check nei mercati obiettivo a margine delle fiere leader di quei mercati; praticamente organizziamo delle visite guidate ai format distributivi di riferimento “guidati” da retailer e importatori locali. Sono ormai appuntamenti fondamentali per confermare il ruolo di “Cibus” e gestire una relazione efficace con i clienti chiave dei nostri espositori. Negli ultimi 6 mesi abbiamo organizzato Cibus Market Check a Shanghai, Mosca e Tokio; ci attendono Bangkok, New York e San Paolo nel prossimo semestre”.
In un processo di specializzazione e di focus progressivo sulle competenze, Fiere di Parma vede il proprio sviluppo strategico: “abbiamo grande rispetto per le fiere italiane che in questi anni hanno saputo, come noi, concentrarsi sulle loro core competence, spesso distrettuali, consolidando e sviluppando i loro prodotti fieristici di successo - dice Franco Boni, presidente Fiere di Parma - consideriamo best practice, anche a livello internazionale, alcune manifestazioni create e gestite in Italia dalle associazioni di settore. Le fiere leader come Fiere di Parma devono anche essere disponibili a contribuire ad una razionalizzazione del sistema fieristico, ma nel rispetto delle realtà operanti nei territori e cercando di tutelare e valorizzare risorse umane e professionalità operanti nelle organizzazioni. Il perdurare della crisi interna impone alle fiere italiane di usare conoscenza e reputazione in chiave export per ottimizzare le risorse, calanti, dei loro espositori; infatti, in un contesto fortemente competitivo chi non sviluppa alleanze e insiste su nuovi e costosi progetti in mercati lontani rischia di appesantire i suoi bilanci e ritardare una virtuosa internazionalizzazione delle imprese italiane, nelle Fiere già consolidate”.
Così fra le iniziative di “Cibus” 2013 ci saranno anche il “Cibus Market Check”, che porta gruppi di export manager delle aziende alimentari italiane in visite guidate “in store” per far conoscere i format e le politiche di scaffale dei prodotti del food made in Italy, e quindi la dislocazione delle marche italiane nel punto vendita, lo spazio occupato, le fasce di prezzo, le logiche di category e il posizionamento rispetto a prodotti/paesi competitor. Contestualmente si incontrano i buyers delle catene visitate per aprire un dialogo sulle potenzialità dei prodotti italiani, e sul modo migliore di definirne l’offerta. Dopo il successo della prima tappa a Mosca, ecco le altre tappe: 25 maggio 2013, Thailandia (Bangkok); 28 giugno 2013, Brasile (San Paolo); 2 luglio 2013, U.S.A. (New York);15 novembre 2013, Cina (Shanghai). Poi, a “Cibus” ci sarà la partecipazione di Koelnmesse (organizzatrice di Anuga, la rassegna tedesca del food and beverage leader nel mondo) che, insieme a Fiere di Parma, ha deciso di organizzare a “Thaifex”, dal 22 al 26 maggio 2013, un’area italiana dove mostrare l’offerta delle aziende italiane e partecipare a eventi e incontri (alla proposta hanno già aderito oltre 50 aziende italiane). “Thaifex” viene considerata la porta di ingresso dei mercati del Sud Est Asiatico. Si aggiunga che gruppi di manager di imprese italiane parteciperanno con Cibus ad altre grandi fiere, come Prodexpo Mosca, Fhc a Shangai, Fancy Food a New York, Sial in Brasile. Infine, il “Cibus Global Forum”: “un forum internazionale - spiega Annalisa Sassi, presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare - sulla specificità del modello alimentare italiano e sugli scenari evolutivi dei mercati esteri, organizzato dai Giovani di Federalimentare e da Fiere di Parma, con la collaborazione del gruppo Food, di scena a Fiere di Parma dal 16 al 17 maggio 2013. Al convegno interverranno, imprenditori, ricercatori, storici dell’industria e dell’alimentazione, economisti e statistici, protagonisti dell’industria e della distribuzione internazionale, specialisti dell’Ice, rappresentanti delle istituzioni. Tra i temi che verranno trattati l’unicità del modello alimentare italiano, l’evoluzione del made in Italy alimentare italiano, le sue performance economiche e il suo posizionamento sui mercati esteri, le best practice per crescere fuori dall’Italia, il contesto distributivo e quello normativo nei mercati consolidati e in quelli emergenti, la percezione che i nostri consumatori hanno all’estero del food italiano”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli