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UE: DA DIETROFRONT SU OLIERE DANNO A 450 MILIONI DI EURO EXPORT. L’OBBLIGO RESTA VALIDO IN ITALIA GRAZIE A LEGGE NAZIONALE, TANTO VOLUTA DA COLDIRETTI. IL MINISTRO: “BATTAGLIA CULTURALE E DI LEGALITÀ PER DIFENDERE CONSUMATORI E PRODUTTORI”

Il dietrofront della Commissione sul divieto all’uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonime nei locali pubblici dell’Unione Europea a partire dall’inizio del prossimo anno favorisce frodi ed inganni che danneggiano duramente le esportazioni nazionali di olio di oliva che nella Ue valgono quasi 450 milioni di euro all’anno, in un momento di difficoltà dei acquisti nazionali in calo del 8% nel primo trimestre 2013. Lo afferma la Coldiretti, in riferimento all’annuncio del Commissario Ue all’Agricoltura Dacian Ciolos nel sottolineare che l’obbligo rimane valido in Italia grazie alla legge salva olio “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” in vigore dal primo febbraio.
Una norma che prevede di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualità di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering, che - sottolinea la Coldiretti - intendiamo difendere dalle pressioni delle lobby.
“Ci piacerebbe una Europa che abbia una visione su come risolvere i problemi dell’economia e della disoccupazione e ci ritroviamo quella che risponde alle lobby anche su come apparecchiare la tavola”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Purtroppo - continua la Coldiretti - dobbiamo constatare che ancora una volta in Europa i gruppi di pressione vincono nei confronti di una norma appoggiata da ben 15 Paesi, tra cui i principali produttori come Italia e Spagna, che ha visto contrari solo i Paesi del Nord, come Germania, l’Olanda e l’Inghilterra dove non cresce neanche una pianta d’ulivo.
La legge nazionale - precisa la Coldiretti - sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani: dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive, come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali.
Una necessità a tutela dei consumatori di un Paese come l’Italia in cui l’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato - sottolinea la Coldiretti - in 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e può contare su 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore - conclude la Coldiretti - è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.

Focus - La posizione del Ministro, De Girolamo: “battaglia culturale e di legalità per difendere consumatori e produttori”
“Per noi si tratta di una battaglia culturale e di legalità. Quella parte del Regolamento oggi ritirata dalla Commissione Europea consentiva infatti di migliorare il contrasto alle frodi in commercio anche nei ristoranti, dove i consumatori hanno il diritto di sapere che tipo di olio utilizzano. Sono certa che il Commissario Cioloş troverà il modo di tenere conto di una questione così importante per i Paesi del Mediterraneo. È fondamentale creare una cultura dell’olio paragonabile a quella del vino e per ottenere ciò questo è un passaggio importante. Il miglioramento e la difesa della qualità sono nell’interesse di tutti: produttori e consumatori”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, commenta la notizia di oggi del ritiro della Commissione Europea, a seguito delle proteste di alcuni Stati membri, di una parte della proposta presentata nei giorni scorsi, all’interno delle modifiche al regolamento europeo per l’olio d’oliva relative alla commercializzazione e all’etichettatura, che prevedeva di vietare l’uso di olio di oliva senza etichette nei ristoranti dell’Unione europea.
“Il sistema Paese - ha aggiunto il Ministro - sarà compatto nell’affrontare questa sfida. Ho già parlato con il Vice presidente Antonio Tajani, con il Presidente De Castro e con l’onorevole Giovanni La Via”.

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