02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LA CRISI CAMBIA LE ABITUDINI: IL 32% DEGLI ITALIANI, ORMAI, SI METTE AI FORNELLI ANCHE IN VACANZA E PRIMA DI UNA GIORNATA AL MARE O IN UNA CITTÀ D’ARTE, RINUNCIANDO, COSÌ, AL RISTORANTE. A DIRLO, LA COLDIRETTI, SUI DATI IPR MARKETING

Sulla scia della flessione del lavoro stagionale raccontata dai ristoratori e dai gestori di locali della Fipe, un altro aspetto conferma le difficoltà del settore, alle prese con un turismo sempre più morigerato: quasi un italiano su tre (il 32%), infatti, rinuncia ormai al ristorante e si mette ai fornelli, non solo per cucinare i cibi da portare in tavola, ma anche in viaggio, in spiaggia, in montagna o durante le visite nelle città d’arte. Lo dice la Coldiretti, sulla base sui dati Ipr marketing, sottolineando come il leit motiv dell’estate 2013 sia proprio la ricerca del risparmio, che spinge ad individuare soluzioni alternative, come la scelta di una casa in affitto, di proprietà o di parenti ed amici al posto di un albergo o di una pensione.
C’è, comunque, un 28% dei turisti italiani che, all’opposto, complice anche un po’ di pigrizia vacanziera, preferisce mangiare nel ristorante del posto dove alloggia, mentre il 23% sceglie di andare in trattoria o pizzeria. Una minoranza del 7% si rifugia in bar e fast food per un pasto mordi e fuggi mentre appena il 3% può contare sull’ospitalità di parenti e amici. Il pranzo al sacco in vacanza è l’unica forma di ristorazione che cresce con la crisi anche se si cerca di caratterizzarlo con i sapori tipici del luogo di vacanza con salumi, formaggi e frutti tipici del luogo di vacanza, magari acquistati nelle sagre o nei mercati degli agricoltori di campagna amica che si moltiplicano durante l’estate.
I risultati dell’indagine evidenziano il ritorno del pic nic, perché rispetta quei canoni di sobrietà, libertà, risparmio, ma anche di desiderio di esprimere creatività in cucina che sono propri degli anni della crisi.
Una opportunità che cresce nel consenso tra gli italiani che possono risparmiare senza privarsi di prodotti sani, tipici e genuini facili da trovare in tutte le località turistiche. Una alternativa valida in un paese come l’Italia che può contare su 871 parchi e aree protette oltre a chilometri e chilometri di spiagge”, afferma la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di ben il 10% del territorio nazionale. Secondo l’indagine tra i cibi più gettonati per un pic nic al mare figurano la frutta (77%), i panini (61%), le verdure (19%), i piatti pronti (17%) come pasta e riso freddo, pasticcio e lasagne, ma non manca chi sceglie altro come salumi, formaggi o la carne in scatola, il prodotto simbolo delle gite degli anni 60.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli