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“BUONE MISURE PER L’AGRICOLTURA NEL “DL FARE” APPROVATO IN SENATO, DALLA RIDUZIONE SULLE ACCISE PER IL GASOLIO ALLE SEMPLIFICAZIONI SULLA VENDITA DIRETTA. ORA LA CAMERA SIA ALTRETTANTO VELOCE”. COSÌ LA CIA - CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

“Il “dl Fare” licenziato dal Senato deve ora trovare rapidamente l’approvazione della Camera. Il decreto, anche se mancante di alcune norme necessarie per snellire il peso della burocrazia in agricoltura, contiene diverse misure utili al settore”. Così la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, in vista della discussione del testo alla Camera.
“Il decreto legge - spiega Cia - prevede alcune misure fondamentali e migliorative per il comparto, come la riduzione delle accise per il gasolio da serra, semplificazioni in materia di vendita diretta e di infortuni sul lavoro, il nuovo sistema di applicazione dei fondi strutturali, agevolazioni in materia di prevenzione degli incendi per le imprese con spostamento di un triennio per la presentazione di documentazione di sicurezza, la presenza del Ministero delle Politiche Agricole nella cabina di regia per l’applicazione dell’agenda digitale. Ancora, agevolazioni per gli essiccatoi e le cantine in materia di emissione in atmosfera di Co2 e per l’abilitazione delle macchine agricole.
Il “dl fare” - prosegue Cia - accoglie proposte e indicazioni auspicate da tempo dalla Cia, ma all’appello mancano ancora misure necessarie per la semplificazione sia in materia di lavoro sia per gli aspetti connessi al sistema produttivo. Per questo la Cia proseguirà e rafforzerà il suo impegno nella direzione dell’ottenimento di uno snellimento del peso della burocrazia per le imprese agricole. Nell’apprezzare quindi il lavoro del Senato che ha rapidamente approvato il decreto, senza manomissioni del testo giunto dalla camera, ma con aggiuntivi emendamenti migliorativi, l’auspicio è che la Camera approvi senza indugio il testo tra oggi e domani in modo da avere la nuova norma operativa già da agosto”.

Focus - Confesercenti: “vendita diretta di prodotti non propri degli agricoltori distorce il mercato”
“La possibilità per le imprese agricole di vendere o di far consumare prodotti, anche non propri, direttamente sul posto, determina una inaccettabile distorsione della concorrenza: di fatto trasforma i produttori in aziende di intermediazione commerciale, ma garantisce loro un ingiustificato vantaggio, permettendo di aggirare qualsiasi norma relativa alla destinazione urbanistica della zona e alla destinazione d’uso dei locali in cui viene svolta”. Confesercenti, unitamente al giudizio espresso da Rete Imprese Italia, commenta così l’emendamento approvato dalle Commissioni riunite del Senato al “Decreto Fare” sulla vendita e consumo sul posto dei prodotti agricoli. Si tratta, sottolinea Confesercenti, “di deroghe che contribuiscono, ulteriormente ed incomprensibilmente, a favorire un comparto e a penalizzarne un altro, quello della distribuzione commerciale, già duramente colpito ed indebolito dagli effetti della crisi economica”.
Si tratta, aggiunge Confesercenti in una nota, “di inaccettabili forzature che danneggiano quegli operatori economici che, in un regime di concorrenza leale e di rispetto delle regole, resistono sul mercato nonostante il forte disagio causato dall’eccesso di tasse, i bassi consumi e la deregulation degli orari commerciali”. Come dimostrano i dati dell’Osservatorio sul commercio, sottolinea Confesercenti, “nonostante il piccolo spiraglio certificato dalle rilevazioni dell’ultimo bimestre maggio-giugno, durante il quale 7.000 nuove attività commerciali hanno aperto i battenti e, per la prima volta dal 2012, si é registrato un saldo bimestrale positivo di 1.422 imprese, la crisi del commercio é lungi dall’essere scongiurata”.
In particolare, il settore della distribuzione alimentare “ha visto nei primi sei mesi dell’anno la chiusura di 3.821 imprese, per un saldo negativo di 1.300 imprese: sette imprese scomparse ogni giorno. Tra gennaio e giugno, in particolare, hanno tirato già la serranda 856 esercizi, causando un rosso di 112 imprese nel comparto specializzato del dettaglio ortofrutta”.

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