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LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA UN TAGLIO SUI PAGAMENTI CHE L’UE VERSA AGLI AGRICOLTORI: SARÀ DEL 4% SU QUELLI DEL 2013, PER RECUPERARE 1,47 MILIARDI DI EURO CHE MANCANO AL BILANCIO 2014 DELLA PAC

La Commissione Europea annuncia un taglio sui pagamenti che l’Ue versa agli agricoltori: sarà del 4% su quelli del 2013, per recuperare 1,47 miliardi di euro che mancano al bilancio 2014 della Pac. Il taglio potrà essere aggiustato sulla base delle esigenze finanziarie. Inoltre, dai tagli verranno esentati i primi 2.000 euro e non i 5.000 proposti inizialmente. A beneficiare dell’esenzione in Italia sarebbero circa 915.000 produttori, il 74% dell’1,24 milioni che rappresentano l’agricoltura italiana. La decisione della Commissione Europea, come anticipato dall’Ansa, si applica quindi sugli aiuti per il 2013 (ma che ricadono sul bilancio 2014) che gli agricoltori europei ricevono dall’Ue, se rispettano standard di produzione in linea con la qualità, la tutela dell’ambiente, del territorio e per il benessere degli animali.

“Rispetto alla proposta iniziale - spiega Bruxelles - il taglio dei pagamenti agli agricoltori passa dal 4,98% al 4%, come conseguenza dell’abbassamento della franchigia e quindi dell’ampliamento del numero di produttori su cui prelevare i fondi. La detrazione verrà calcolata al momento del saldo del pagamento dell’aiuto che, nella misura del 50%, può essere anticipato dallo Stato membro già dal prossimo 16 ottobre. Per la prima volta quindi si applica in Europa il regolamento sulla disciplina finanziaria che prevede di compensare eventuali carenze di bilancio della Pac con tagli sui pagamenti agli agricoltori. Tuttavia - precisa Roger Waite, portavoce del commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos - non può essere escluso un aggiustamento rispetto al 4%. Per questo bisogna attendere la lettera “rettificativa” sul bilancio 2014 che l’Esecutivo Ue intende presentare a breve”.

Al momento comunque, Bruxelles ritiene di aver bisogno di 1,47 miliardi di euro supplementari sul bilancio 2014, per almeno tre ragioni. In primo luogo, per compensare la riduzione degli aiuti alla Pac per i prossimi sette anni decisi dal vertice europeo. Inoltre, per permettere agli Stati membri dell’Est Europa di beneficiare degli stessi contributi che vanno agli altri partner europei. Infine, per poter creare una riserva di crisi, pari a 424 milioni di euro l’anno, per venire in aiuto agli agricoltori in caso di gravi difficoltà di mercato. La decisione è nelle mani della Commissione europea in quanto i due co-legislatori (Parlamento e Consiglio Ue) non hanno potuto raggiungere un accordo nei tempi previsti.

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