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I BIG ITALIANI DELLA “THE WORLD’S 50 BEST RESTAURANTS” BY ACQUA PANNA E SAN PELLEGRINO AL CONVEGNO “LA CUCINA ITALIANA OGGI E DOMANI”, TRA LE TENDENZE DELLA CUCINA DEL BELPAESE ED I PROGETTI PER IL FUTURO DELLA GASTRONOMIA TRICOLORE

La valorizzazione di ciò che rende unica l’Italia, cucina compresa, il superamento del “dolce e salato”, l’unione del patrimonio artistico e agroalimentare di qualità e la speranza di “una comunità di cuochi che si parlano, confrontano e stimano perché credono in una identità chiara e forte del territorio”. Sono gli argomenti al centro del convegno “La cucina italiana oggi e domani”, di scena ieri a Palazzo Reale a Milano, promosso da S. Pellegrino e Acqua Panna, al quale sono intervenuti gli chef che, dal 2002 ad oggi, hanno rappresentato l’Italia nella “The World’s 50 Best Restaurants”, del calibro di Massimo Bottura, Davide Oldani, Gualtiero Marchesi insieme a Rosanna Binacchi, responsabile delle relazioni internazionali del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Oscar Farinetti, patron di Eataly e Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Zero di Expo 2015 .

“Ogni volta che mi sono trovato davanti a un’opera d’arte, ho imparato qualcosa”, ha esordito il Marchesi, mentre Massimo Bottura ha sottolineato come valorizzare ciò che rende unica l’Italia, cucina compresa, sia fondamentale per far conoscere all’estero il Bel Paese. Davide Oldani ha sottolineato come negli ultimi 15 anni la cucina italiana sia cambiata nella forma ma non nella sostanza: “è stato abbattuto il muro tra dolce e salato, il gusto è ora più leggero. Ma a guidarci sono ancora le stagioni e i prodotti. Nel futuro vedo una comunità di cuochi che si parlano, confrontano e stimano perché credono in una identità chiara e forte del territorio”. Un primo assaggio di tutto ciò si è avuto nei mesi scorsi grazie all’Anno della Cultura Italiana negli Usa. “Il 2013 ha visto un’attività intensa di presentazione negli Stati Uniti delle eccellenze italiane nel campo dell’arte e della musica - ha sottolineato Rosanna Binacchi - affiancate da grandi chef ad arricchire la presentazione della nostra cultura”.

“Perché non uniamo il patrimonio artistico e agroalimentare di qualità?”, è stata la provocazione di Oscar Farinetti. Come? “Togliamo dalle cantine i quadri dei nostri grandi artisti ed esponiamoli nei ristoranti dei migliori chef italiani. Poi realizziamo una pubblicazione e la diffondiamo nel mondo per invogliare gli stranieri a venire in Italia”. Che la cucina sia cultura, metaforicamente e nella pratica, ne è convinto anche Davide Rampello: “Il fil rouge che accomuna gli interventi di stamattina è il concetto di cultura. E infatti è proprio su questo che stiamo strutturando l’Expo 2015. Penso che la cucina di qualità debba diventare un’agenzia culturale: con la sua attività, il ristoratore ne mantiene altre compreso il paesaggio, frutto dell’intervento dell’uomo che lo coltiva e vi alleva gli animali”.

L’incontro a Palazzo Reale con i patron dei ristoranti italiani che rappresentano la cucina italiana nel mondo è stato il prologo alla serata che ha visto protagonisti i 12 ristoranti che, nell’ultimo decennio, hanno conquistato la classifica “The World’s 50 Best Restaurants” la guida promossa da S.Pellegrino e Acqua Panna. Nel 2013 sono stati quattro i ristoranti italiani presenti in classifica: l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, che ha conquistato il terzo posto, Le Calandre della famiglia Alajmo (al n. 27 posto e presente da otto anni consecutivi), il Combal.Zero di Davide Scabin (alla posizione n. 40) e la new entry costituita dal ristorante Piazza Duomo dello chef Enrico Crippa.

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