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“FIERAGRICOLA E VINITALY STRATEGICI PER IL SETTORE AGROALIMENTARE DI QUALITÀ. OCCORRE CREARE UN SISTEMA UNITO CHE PROMUOVA L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DI QUESTO SETTORE CHE VALE 250 MILIARDI”. A DIRLO DE CASTRO, PRESIDENTE COMMISSIONE AGRICOLTURA UE

Non Solo Vino
Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo

“Fieragricola e Vinitaly sono strategici per il settore agroalimentare di qualità. Occorre creare un sistema unito che promuova l’internazionalizzazione di questo settore che vale 250 miliardi di euro e che è talmente apprezzato a livello mondale da essere anche contraffatto su larga scala”. A dirlo Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. “In quest’ottica si inserisce anche la Pac, che può essere declinata a livello nazionale per una crescita dell’agricoltura italiana.
La riforma della Politica Agricola Comune - continua il Presidente - prevede ampi margini di intervento per gli Stati membri. Diversi paesi dell’Unione: Francia, Spagna e Germania, solo per citarne alcuni, hanno già redatto i propri piani nazionali. Anche l’Italia dovrà provvedere in tempi stretti a elaborare il proprio piano. A partire da adesso, il campo di gioco si sposta infatti su scala nazionale per la delicata fase d’implementazione delle regole approvate a Bruxelles. La definizione di agricoltore attivo, le nuove regole di distribuzione degli aiuti su scala nazionale (convergenza interna), il funzionamento della componente ambientale nei pagamenti diretti (greening) e, più in generale, la programmazione di sviluppo rurale e le regole di mercato, sono solo alcuni dei capitoli della riforma che saranno oggetto del processo legislativo di implementazione. Una partita decisiva, quella che sarà giocata i prossimi mesi, affinché i risultati maturati negli ultimi due anni possano tradursi in opportunità di crescita e di rilancio competitivo per il nostro sistema agroalimentare e per i territori rurali”.
“Le eccellenze dell’agroalimentare italiano sono note e apprezzate in tutto il mondo. Apprezzate a tal punto da essere quelle più imitate, contraffatte. Ma perché ciò avviene? Perché spesso non riusciamo a portare nei mercati esteri la nostra qualità perché manca, a tutti i livelli della filiera, un’organizzazione che consenta alle imprese di fare massa critica e di guadagnare importanti quote di mercato. Per essere competitivi la qualità oggi può non bastare. Occorrono nuove forme organizzative per essere forti sui mercati senza perdere di vista un dato di prospettiva: oltre la crisi attuale c’è una domanda globale che nel medio lungo periodo potrebbe superare stabilmente le capacità di offerta. Ecco perché la via dei mercati internazionali rappresenta ormai una direzione di sviluppo obbligata per tutti i prodotti agroalimentari. Bisogna percorrere questa strada, affiancandola con strumenti e politiche innovative che possano contribuire al miglioramento delle capacità organizzative della filiera e proiettare il comparto verso una nuova fase di sviluppo e rilancio competitivo. Anche con la nuova Pac, soprattutto nell’ambito degli strumenti di mercato, intervenendo in maniera efficace attraverso nuove e più ambiziose attività e obiettivi nell’ambito delle forme di aggregazione dell’offerta”.
Conclude De Castro: “una promozione del Made in Italy che si lega anche a manifestazioni fieristiche di grande rilievo nazionale e internazionale come Fieragricola e Vinitaly che hanno certamente un ruolo strategico per l’intero settore agroalimentare italiano. Appuntamenti annuali che diventano, oltre che luoghi di esposizione, luoghi di conoscenza e informazione, confronto e dibattito sulle priorità del comparto sono sempre più necessari e funzionali a politiche commerciali che devono necessariamente rinnovarsi, puntando sempre più sui mercati esteri. E guardando al futuro perché è importante continuare a sostenere queste manifestazioni, rafforzando i contatti con gli operatori, italiani ed esteri, e recandosi fisicamente proprio in quei mercati stranieri, come Vinitaly già fa, per portare in maniera organizzata un po’ del nostro know how e della nostra eccellenza”.

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