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LA RICERCA DI PRODOTTI EQUI E SOLIDALI, ORMAI, RIGUARDA ANCHE IL VINO, ALMENO IN GRAN BRETAGNA, DOVE IL GIRO D’AFFARI DEL SETTORE È TRIPLICATO NEGLI ULTIMI 5 ANNI, ED OGGI VALE 27,5 MILIONI DI STERLINE, PER 13,7 MILIONI DI BOTTIGLIE VENDUTE NEL 2013

L’etica nei consumi, e quindi la ricerca di prodotti equi e solidali, riguarda anche il vino, almeno in Gran Bretagna, dove i wine lovers che cercano bottiglie prodotte in maniera rispettosa dell’ambiente e del lavoro sono sempre di più, per un mercato che, nell’arco di 5 anni, tra il 2008 ed il 2013, è addirittura triplicato in termini di valore, arrivando a toccare i 27,5 milioni di sterline di oggi. Una crescita confermata dai dati del 2013, che fanno segnare un +15% in valore sul 2012 ed un +24% in volume sempre sull’anno precedente, per un totale di 13,7 milioni di bottiglie vendute, come raccontano i dati della Fairtrade Foundation britannica, che sottolineano quindi una performance decisamente migliore dell’andamento di mercato.
Ma da dove arriva tutto questo vino? La metà di quello consumato in Gran Bretagna, ed il 28% di quello venduto nel mondo, passa per una delle cooperative più grandi del mondo, la “The co-operative” (www.co-operativefood.co.uk), che in portafoglio ha soprattutto vini che arrivano da Argentina, Sudafrica e Cile, per una gamma piuttosto ampia, che va dal Pinot Nero al Merlot, passando per lo Chardonnay, e, direttamente dai filari d’Oltralpe, lo Champagne.

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