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APERTURA DELLA CINA, SEPPUR LIMITATA A POCHE AZIENDE, AI SALUMI COTTI ITALIANI. DA OGGI PROSCIUTTO COTTO, MORTADELLA E ALTRI PRODOTTI TRATTATI TERMICAMENTE, POTRANNO VARCARE IL CONFINE CINESE. AD ANNUNCIARLO UNA NOTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Apertura della Cina, seppur limitata a poche aziende, ai salumi cotti italiani. Da oggi prosciutto cotto, mortadella, cotechini e altri prodotti trattati termicamente, potranno finalmente varcare il confine cinese. Un piccolo ma significativo passo che consente ad alcuni dei nostri produttori di ampliare la gamma dei salumi esportabili. Il prosciutto crudo stagionato almeno 313 giorni ha ottenuto il via libera già nel 2008. Nel 2013 l’esportazione in Cina dei prosciutti crudi ha creato un giro d’affari di circa 700.000 Euro con l’invio di circa 59,7 tonnellate di salumi (dati Assica - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria).
Con la nota del Ministero della Salute diffusa oggi, si è concluso il lungo iter di negoziazioni per l’apertura del mercato cinese ai prodotti cotti della salumeria italiana avviatosi nel 2004 tra il Governo Italiano e quello di Pechino, con l’abilitazione di un primo gruppo di aziende italiane che potranno esportare i salumi cotti ottenuti da carne di suini nati, allevati e macellati in Italia. Il via libera si riferisce agli stabilimenti visitati 8 anni fa dalle Autorità sanitarie cinesi e approvati oggi da parte dei Servizi veterinari di Pechino.
“Questa è una apertura significativa - ha affermato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica - sebbene purtroppo ancora limitata, per le nostre aziende. Ringrazio il Ministero della Salute, e in particolare il Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare, per il continuo impegno per le specifiche negoziazioni con le autorità sanitarie cinesi. I nostri prossimi traguardi sono due: di riportare a breve le Autorità cinesi in Italia per una nuova missione al fine di ottenere l’autorizzazione ad esportare per altre aziende italiane, e di ampliare la gamma esportabile agli altri prodotti a base di carne suina stagionati, quali salami, coppe, pancette, nonché l’esportazione di carne suina fresca”.

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