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NASCE UNA TASK-FORCE NATA DALLA COLLABORAZIONE TRA LEGAMBIENTE E NUMEROSE ORGANIZZAZIONI DEL MONDO AGRICOLO, AMBIENTALISTA, COOPERATIVO E DEI CONSUMATORI, PER DIRE NO AGLI OGM IN ITALIA. PRIMA INIZIATIVA? UN REFERENDUM SUL CIBO TRANSGENICO

Inizia la mobilitazione “Italia No Ogm”. Legambiente insieme a numerose organizzazioni del mondo agricolo, ambientalista, cooperativo e dei consumatori (una specie di task-force per un’Italia libera da Ogm) lancia una serie di iniziative, tra cui un referendum sul cibo transgenico.
Il primo appuntamento è il 2 aprile a Milano, al Castello Sforzesco, per l’incontro pubblico “Verso Expo 2015 - Nutrire il pianeta senza Ogm”. Poi in tutte le piazze d’Italia il 5 aprile per informare “i cittadini sul rischio che corrono in questi giorni le produzioni agricole e il cibo made in Italy” e promuovere la partecipazione al referendum che sarà, per esempio, da Eataly a Milano, Firenze, Bari. Si tratterà di scegliere tra due opzioni: una per gli Ogm, l’altra per un’Italia senza organismi geneticamente modificati che punta sulla qualità.
Il 9 aprile il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato da un agricoltore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais geneticamente modificato MON810. “Se il ricorso fosse accolto - spiega Legambiente - si rischierebbe di aprire la strada in tutta Italia a semine incontrollate di colture geneticamente modificate, con ripercussioni anche sul cibo che mettiamo in tavola ogni giorno”.
“Invadiamo la rete per far capire chiaramente al governo che vogliamo un’Italia libera da Ogm, la tutela dei nostri prodotti di qualità, dei semi autoctoni e della biodiversità - dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente - Con #italiaNOogm postiamo sui social network Facebook, twitter e Instagram le immagini dei nostri piatti preferiti, delle ricette tipiche, dei prodotti che amiamo”.

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