02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

La Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e il Csa (Centro Studi Anticontraffazione), insieme per affrontare, e contrastare insieme la minaccia del fenomeno del falso made in Italy, ormai dilagante anche nel settore agroalimentare

La Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e il Csa (Centro studi anticontraffazione del Dipartimento del Centro Studi Grande Milano), hanno siglato un protocollo di collaborazione per affrontare, e contrastare insieme la minaccia del fenomeno del falso made in Italy, ormai dilagante anche le settore agroalimentare. L’accordo, firmato dal presidente Cia Dino Scanavino e dall’avvocato Daniela Mainini, a capo del Centro studi anticontraffazione, prevede, in particolare, azioni comuni come analisi, incontri, seminari e progetti finalizzati alla diffusione della cultura della legalità, sia in ambito nazionale che in ambito europeo e internazionale. Il comune lavoro e i relativi studi sulla materia diverranno delle proposte di legge, che le organizzazioni sottoporranno alle istituzioni preposte. In più, la Cia e il Csa promuoveranno specifici piani di comunicazione per la valorizzazione delle produzioni agricole e alimentari di qualità nazionali e per la distintività del made in Italy.
“Il nostro protocollo d’intesa - spiegano Cia e Csa - nasce dall’esigenza non più rinviabile di fermare un fenomeno in continua ascesa che in Italia ruba al mercato regolare circa 6,5 miliardi di euro l’anno, di cui oltre 1 miliardo di euro solo al settore agroalimentare. Tra l’altro, questa odiosa pratica prevede l’immissione alla vendita di prodotti che potrebbero non avere alcuna garanzia a livello di sicurezza alimentare”.
“Oltre ai rischi per la salute, il falso reca un danno economico e d’immagine inaccettabile - continuano le due associazioni - tanto più che a finire più spesso nel mirino dei contraffattori sono proprio i prodotti di qualità regolamentata, le Dop e le Igp, il biologico: cioè quelli che dovrebbero offrire un’assoluta garanzia di sicurezza alimentare, che è il criterio al primo posto nelle scelte di consumo per otto italiani su dieci. Sul tema - concludono Cia e Csa - vogliamo aggregare le sensibilità di tutte quelle associazioni di categoria, del mondo imprenditoriale, dei gruppi di lavoro d’informazione e delle istituzioni che abbiano un approccio etico sull’argomento”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli