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“Produttività, sostenibilità economica ambientale e sociale, innovazione, reti e territori sono le sfide dei prossimi anni”. Così al “Meeting di Rimini” il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. “Tutti uniti per presidiare i mercati globali”

“Produttività, sostenibilità economica ambientale e sociale, innovazione, reti e territori sono le sfide dei prossimi anni”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, nel convegno su “La cultura alimentare italiana: una tradizione innovativa”, nel “Meeting di Rimini”.
“Il prodotto alimentare italiano - ha osservato il presidente di Confagricoltura - nasce grazie ad un patrimonio di conoscenze, una cultura millenaria radicata nei territori, che appartiene a tutta la filiera produttiva; poi però deve trovare le “vie” del mondo, dove il made in Italy è un brand conosciuto e apprezzato. Per fare questo dobbiamo modernizzare la nostra agricoltura e le nostre filiere agroalimentari. Un processo che è stato già intrapreso da tempo e che non possiamo e non dobbiamo fermare illudendoci magari che i mercati globali si conquistino solo con razze e varietà in via di estinzione. I mercati globali - ha continuato Guidi - si presidiano con la competitività, che passa anche attraverso l’innovazione che migliora i processi, i prodotti e, in ultima analisi, la redditività degli operatori. Per questo dobbiamo puntare sulle imprese che hanno una valenza economica, che sono in grado di stare sul mercato, perché solo incrementando la loro attività - e quindi in prima battuta la produzione e la produttività - si potrà conseguire l’obiettivo di favorire uno sviluppo del settore che garantisca crescita ed occupazione a vantaggio di tutti e che allo stesso tempo sia sostenibile”.
Secondo Guidi, il settore agricolo, da sempre attento alla chiusura dei cicli naturali, si sta sempre più concentrando sulla generazione di crescita economica attraverso una gestione efficiente delle risorse. Un tema sul quale le varie filiere agroalimentari hanno grandi responsabilità; devono individuare, nel dialogo e nella concertazione, le scelte strategiche da compiere per conquistare fette sempre più consistenti di mercato. “Non c’è contrapposizione tra filiere corte e lunghe, il vero tema riguarda l’organizzazione per imporsi sui mercati, quello interno e quello globale” ha detto Guidi. Che, parlando di attualità, ed in particolare della situazione in Russia, ha sottolineato come l’embargo “sta portando squilibrio anche al mercato interno, e mette a repentaglio i redditi delle imprese agricole. È strategico presidiare tutti i possibili mercati esteri e conquistarne di nuovi per aumentare le opportunità ed anche, se vogliamo, per diversificare i rischi”.
“Stiamo già lavorando per “Expo 2015” - ha quindi concluso il presidente di Confagricoltura - che sarà l’occasione imperdibile perché i riflettori vengano puntati sugli sforzi che le imprese agricole ed agroalimentari già compiono per essere competitive ed innovare, per salvaguardare l’ambiente, per rilanciare l’economia”.

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