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Nasce la “rete del lavoro agricolo di qualità”, un nuovo strumento per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, voluto dal Ministero delle Politiche Agricole per promuovere la regolarità del lavoro nelle imprese agricole

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Nasce la Rete del lavoro agricolo di qualità, un nuovo strumento per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare

Nasce la “rete del lavoro agricolo di qualità”, un nuovo strumento per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, voluto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali che ha l’obiettivo di promuovere, asseverandone l’attività, la regolarità delle imprese agricole, in base a dei precisi requisiti. In primis, non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Quindi, non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni dei punti specificati precedentemente. Infine, essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi.
Il progetto della Rete agricola sarà coordinato da una cabina di regia composta dai lavoratori, dai datori di lavoro e lavoratori autonomi e da rappresentanti delle Istituzioni coinvolte. La partecipazione alla Rete comporta che i controlli e le ispezioni condotte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali debbano avere ad oggetto principalmente quelle imprese agricole non aderenti alla rete stessa, fatte salve determinate eccezioni. In tal modo, si è stabilito il principio di orientare i controlli verso quelle imprese che, non avendone i requisiti, non hanno richiesto l’iscrizione alla rete. Naturalmente si fa salva la possibilità di effettuare controlli sulla veridicità delle dichiarazioni, sulla base della normativa in vigore.
L’obiettivo della Rete, costituita dal Governo, e in fase di attuazione da parte dell’Inps e del Ministero del lavoro, è quello di garantire una sorta di certificazione di qualità di non utilizzo di lavoro nero per le imprese, favorendo in prospettiva, anche attraverso le grandi reti di distribuzione, una corsia privilegiata per tali imprese.
“Questa iniziativa - spiega il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina - rappresenta un primo ed importante passo per unire le imprese e le Istituzioni al fine di sconfiggere la piaga del lavoro sommerso. In questi giorni è peraltro in corso un approfondimento in Senato, nell’ambito del disegno di legge collegato alla manovra finanziaria in materia agricola, sulla possibilità di un ulteriore rafforzamento della Rete, definendone l’articolazione territoriale e attribuendole un ruolo propositivo in materia di politiche attive sul lavoro, anche grazie al monitoraggio e all’incrocio dei dati attualmente disponibili a diverso titolo e da diversi soggetti”.

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