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A Natale 9 italiani su 10 trascorreranno le feste tra le mura domestiche, con parenti e amici, e di cancellare i menù esterofili, prediligendo portate tricolori nel 77% dei casi, e brindisi italiani nel 91%, per una spesa di 3 miliardi di euro

Tutto è pronto per le tavole di Natale, dove a vincere sono le tavole di casa, assolutamente made in Italy: anche quest’anno, infatti, saranno i “banchetti” in famiglia, con i prodotti della tradizione e del territorio ad avere la meglio. Fatte fuori le mode esotiche, e ridotti all’osso viaggi e vacanze, ben 9 italiani su 10 (43 milioni) hanno deciso di trascorrere le feste tra le mura domestiche, con parenti e amici, e di cancellare i menù esterofili, prediligendo portate tricolori nel 77% dei casi, come afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori.
Certo, la crisi si fa sentire, e le tredicesime sono già impegnate su tasse, bollette e mutuo, ma le famiglie preferiscono stringere i cordoni della borsa sui regali, con una spesa in calo del 5%, e sui viaggi, con 30 milioni di italiani che restano a casa proprio per motivi economici, piuttosto che rinunciare alla classica tavola natalizia, che mantiene quasi inalterato il budget del 2013. Secondo i dati della Cia solo l’11% degli italiani spenderà meno per cibo e bevande, mentre l’89% lascerà quasi inalterata sull’anno scorso la spesa per gli alimentari.
La spesa complessiva stimata per imbandire le tavolate delle festività alle porte è pari a poco più di 3 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni solo per il cenone del 24 dicembre. Ma gli acquisti saranno comunque più attenti, con il 64% delle famiglie che farà molta più attenzione agli sprechi alimentari, adottando trucchi ai fornelli per riciclare gli avanzi natalizi e fare cucina di recupero non buttando via niente.
Niente spese folli, insomma: salmone, ostriche, frutta esotica verranno consumate con il contagocce. Mentre sarà un trionfo di prodotti e tipicità locali: ragù, bollito, tortellini in brodo, torte rustiche e dolci artigianali. E per il cenone della Vigilia, che vedrà al centro del menù il pesce (che registra proprio in questi giorni il consumo più elevato dell’anno), le famiglie compreranno alici, pesce azzurro, orate, spigole, trote, capitone invece del costoso caviale d’importazione.
E poi, ancora una volta lo spumante trionferà sullo champagne, con il 91% dei brindisi “tricolori” e una netta prevalenza nei gusti di quello dolce (57% delle preferenze) rispetto ai secchi e “brut” (34%) mentre meno di un italiano su dieci sceglierà le bollicine made in France. A crescere sarà anche la “spesa in campagna”, con un incremento del 7% sul 2013. Sono milioni gli italiani che in questi giorni si stanno recando nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini di Natale allestiti dagli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali e periurbane. Una scelta che premia non solo la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli, ma alleggerisce lo scontrino. Nelle aziende agricole, infatti, si acquista a prezzi molto più contenuti, con un risparmio che può arrivare fino al 30%.

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