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Tutti, grandi e bambini, lo conoscono e tutti o quasi almeno una volta nella vita lo hanno assaggiato: è il Pinguino, il gelato-mito da passeggio alla panna su stecco ricoperto di cioccolato che dice addio al suo inventore, il gelataio Gerolamo Boero

Non Solo Vino
Il Pinguino, gelato mito da passeggio con lo stecco, dice addio al suo inventore genovese: Gerolamo Boero

Tutti, grandi e bambini, lo conoscono e tutti o quasi almeno una volta nella vita lo hanno assaggiato: è il Pinguino, il gelato-mito alla panna su stecco ricoperto con cioccolato, che dice addio al suo inventore, il gelataio Gerolamo Boero, morto il 13 gennaio a Genova, patria, quasi un secolo fa, di questo vero e proprio pezzo di storia della pasticceria italiana, anche se sono in molti, in tutto il mondo, a rivendicarne la paternità.
Aveva 92 anni, ed insieme al fratello Angelo ha gestito per decenni la gelateria Giumin a Nervi, dove, in piena epoca fascista, inventò quel gelato “da passeggio” che si mangiava tenendo in mano uno stecco e che chiamò Macallè per ricordare la guerra d’Abissinia. Finché Angelo Motta, fondatore della storica casa dolciaria (che ne detiene il marchio), durante una visita a Nervi, apprezzò quel gelato e decise di riprodurlo con il nome di Mottarello. E fu un successo.
“Tutto è nato quasi per gioco, per caso - sottolineava anni fa Boero a “Il Secolo XIX” - ero poco più di un ragazzo e passeggiando per il centro di Genova mi sono imbattuto in un ferramenta. Sono entrato e dopo essere stato incuriosito da tre forme di acciaio le ho comprate. Arrivato nella latteria di mia nonna ho montato la panna per fare la crema e l’ho unita al cioccolato croccante. Da quel giorno è nato il Pinguino, che all’inizio però si chiamava Macallè. Ma quando perdemmo la guerra non poteva più portare quel nome, così lo chiamai Pinguino”.

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