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Un alcol test integrato nell’auto, in grado di impedire l’avviamento del veicolo in caso di rilevamento di un tasso alcolemico eccessivo nel sangue: il sistema si chiama Dadss, e potrebbe diventare un dispositivo di sicurezza di serie già dal 2016

Un alcol test integrato nell’auto, in grado di impedire l’avviamento del veicolo in caso di rilevamento di un tasso alcolemico eccessivo nel sangue: il sistema si chiama Dadss - Drive Alcohol Detection System for Safety, e per la Nhtsa - National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia per la sicurezza stradale americana, è destinato a diventare un dispositivo di sicurezza previsto di serie. La fase di sperimentazione, iniziata nel 2008 e condotta insieme a 17 case automobilistiche, si concluderà il prossimo anno, e il Dadss for Safety potrebbe arrivare sul mercato ad un prezzo che oggi la Nhtsa stima in 400 dollari.
Come funziona? Lo spiega bene un articolo del magazine “Auto”
(www.auto.it): due rilevatori leggono il tasso alcolemico nel sangue, rispettivamente con un tradizionale etilometro a fiato (sulla portiera o dietro al volante) e un dispositivo a infrarossi, sul quale poggiare il dito per consentire la lettura della concentrazione di alcol sotto la pelle. Quest’ultimo sistema analizza l’alcol nei capillari: la misurazione inizia inviando una luce a infrarossi sulla pelle del guidatore, che penetra nei tessuti e una parte viene riflessa e catturata dal touch-pad. All’interno della luce riflessa sono contenute le informazioni sulle proprietà chimiche uniche della pelle, inclusa la concentrazione di alcol. Il sistema analizza solo le lunghezze d’onda nelle quali può essere riscontrata la presenza di alcol ed è in grado di effettuare letture multiple in meno di un secondo.
L’obiezione che viene facile muovere è legata all’affidabilità che i valori rilevati siano effettivamente del guidatore e non di un passeggero “compiacente”. Per superare questo scoglio di non poco conto, si sta valutando l’integrazione del Dadss con molteplici rilevatori posizionati nell’abitacolo, così da essere certi a chi appartenga il valore riscontrato, anche se appare molto difficile escludere con certezza assoluta la possibilità di “ingannare” il dispositivo. Il rilevatore a fiato, invece, è diverso dal canonico etilometro, nel quale dover soffiare tenendolo a contatto con le labbra: la lettura dei valori avviene dal normale respirare di chi sta seduto al posto guida, senza procedure particolari.

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