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L’Enciclica verde di Papa Francesco ha dato una scossa a tutto il mondo cattolico, e “Famiglia Cristiana” ha scelto un laico, Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, per guidare alla lettura per guidare i lettori tra le pagine del “Laudato Si’”

Non Solo Vino
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food

L’Enciclica verde di Papa Francesco ha dato una scossa a tutto il mondo cattolico, e non solo, e “Famiglia Cristiana”, il settimanale più letto dai cattolici d’Italia, ha scelto un laico, Carlo Petrini, lo storico fondatore di Slow Food, per guidare i lettori tra le pagine del “Laudato Si’”, proprio per i temi trattati, che certo non riguardano solo il mondo cristiano, tutt’altro, ma anche per la vicinanza dei punti di vista.
“L’Enciclica ci chiede di partire dalla terra, dall’acqua, dall’agricoltura, dal cibo, ma comprende l’uomo e combatte le ingiustizie. Mi sento di dire - scrive Petrini - che è la gioia a prevalere seppur i presupposti siano profondamente dolorosi. È la gioia di poter credere in un cambiamento rivoluzionario, e in una nuova umanità. Quest’enciclica, infatti, è innanzi tutto una dura ma obiettiva presa di coscienza sulla realtà della nostra casa comune, la terra con il suo Creato. È lucidissima nell’analisi di quanto danno abbiamo fatto alle cose e alle persone - continua Petrini - impostando i nostri modelli di sviluppo in maniera dissennata, per cui abbiamo lasciato che la nostra politica soggiacesse all’economia e l’economia alla tecnologia. Nella sua prima parte lo scritto è un perfetto riassunto, altamente educativo, della situazione in cui si trova il mondo: inquinamento e cambiamento climatico, la questione dell’acqua, la perdita di biodiversità con le conseguenze del deterioramento della qualità della vita umana, il degrado sociale, il diffondersi dell’iniquità in un mare d’indifferenza e di presunta impotenza. Un quadro che non lascia spazio a dubbi, neanche scientifici”.
“La novità sta innanzi tutto nel messaggio davvero universale di cui si fa portatore Francesco: egli intende parlare anche a chi professa altre fedi e ai non credenti, si rivolge a tutti. Nell’esortazione a coltivare e custodire - spiega il fondatore di Slow Food - si intravedono anche alcune stringenti questioni che si possono definire politiche: hanno una dirompenza tale da spingerci senza tante possibilità di scelta a un mutamento radicale, che dovrà rinnovare sia l’uomo sia le cose fatte dall’uomo. Nel testo di Francesco non mancano riferimenti chiarissimi e trasparenti a un sistema tecno-finanziario che non funziona e che dimostra ogni giorno la sua incompatibilità con una società armonica e giusta”.
“Non solo, ma la centralità della politica, intesa come la capacità di disegnare il mondo che vogliamo e di compiere le scelte necessarie per realizzarlo, è riaffermata dal Santo Padre - dice ancora Petrini - proprio a fronte di un momento storico in cui l’inseguimento quasi spasmodico del profitto impedisce che i governanti prendano decisioni lungimiranti, capaci di immaginare un futuro oltre le scadenze elettorali. Credo che questa enciclica scontenterà molti potenti (per esempio con il riferimento alle monocolture, al potere delle multinazionali del cibo e delle sementi, la riflessione sugli Ogm), e per questo forse sarà aspramente criticata da alcuni, ma - conclude il fondatore di Slow Food - è quanto una moltitudine enorme di esseri umani chiedeva e aspettava per imprimere una nuova forza e luce sulla strada del cambiamento”.

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