Amatrice, dopo il De.Co., il marchio di denominazione di origine comunale per i prodotti agroalimentari del territorio, punta, con la Regione Lazio, alla registrazione come Sgt - Specialità tradizionale garantita per la salsa all’amatriciana

Famosa per aver dato il proprio nome ad uno dei condimenti più amati, il borgo medievale di Amatrice, nell’alto Lazio, dopo essere diventato il primo comune della provincia di Rieti ad istituire il De.Co., un marchio di denominazione di origine comunale per i prodotti agroalimentari tipici del territorio, da difendere e valorizzare in Italia e all’estero, è pronta presentare la domanda di registrazione Stg (Specialità tradizionale garantita) per l’amatriciana. L’appuntamento per i produttori e trasformatori più rappresentativi della filiera produttiva della salsa all’amatriciana, per costituirsi in Associazione, è per il 25 luglio, proprio ad Amatrice, come ha reso noto il sindaco del comune reatino, Sergio Pirozzi, ricordando che del marchio dell’Unione europea Stg, oggi, in Italia, si possono fregiare solo la pizza napoletana e la mozzarella di bufala.

“Questo percorso, fortemente voluto dalla Regione Lazio - spiega Pirozzi - ha visto come primo testimonial proprio il Presidente Zingaretti che, durante la querelle sull’amatriciana con l’aglio dello Chef Cracco, indossò i panni del cuoco e si fece ritrarre in cucina intento nella preparazione del piatto tradizionale, senz’aglio e senza cipolla. E così oggi la Regione Lazio sosterrà l’iniziativa con l’autorevole assistenza tecnica della sua Agenzia Arsial, che si è resa disponibile ad elaborare tutti i dossier tecnici per gli imprenditori che sabato prossimo si incontreranno nella sala consiliare del Comune di Amatrice”.