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Eliminare l’Irap agricola dal 2016 con un anno di anticipo Sugli altri settori. È il progetto del Ministero delle Politiche Agricole. L’imposta pesa per oltre 200 milioni l’anno su 250.000 imprese agricole per lo più di piccole dimensioni

Via l’Irap agricola con un anno di anticipo rispetto agli altri settori. L’eliminazione dovrebbe essere totale per tutte le imprese agricole per lo più di piccole dimensioni. Il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, d’intesa con Palazzo Chigi, sta lavorando all’eliminazione dell’imposta regionale per quanto riguarda il settore primario, per tutelare sempre di più il reddito degli agricoltori. La disposizione, si legge in una nota del Ministero, sarà inserita già nella prossima Legge di Stabilità, che dovrà essere presentata entro il 15 ottobre, in modo tale da renderla operativa a partire dal 2016.
La compensazione del mancato gettito avverrà attraverso delle risorse che saranno individuate dal Mipaaf. L’idea del Governo è agevolare gli imprenditori agricoli che non hanno beneficiato molto dell’abbattimento del costo del lavoro sui contratti a tempo indeterminato, visto che il settore utilizza per lo più contratti stagionali.
Una boccata d’ossigeno per 250.000 imprese dell’intero settore agricolo per lo più di piccole dimensioni, dove l’Irap pesa per oltre 200 milioni di euro l’anno.
Come esempio, nell’anno di imposta 2012, i contribuenti sono stati in totale 239.560. Di questi 227.878 hanno versato importi fino a 1.907 euro; poco più di 5.000 rientrano nello scaglione successivo, fino a 5.400 euro, 3.400 imprese hanno versato fino a 8.594 euro. Tra le aziende di grandi dimensioni solo 84 imprese hanno versato tra gli 83.824 e i 227.597 euro, e 10 aziende fino a 2,5 milioni. Un comparto che, nonostante le difficoltà, dimostra di avere un enorme potenziale. Da gennaio sono oltre 35.000 le nuove partite Iva registrate in agricoltura e nella pesca (+30% sul 2014) e l’export agroalimentare, grazie anche all’effetto Expo, a giugno ha fatto registrare il record di 18 miliardi di euro.
“Abolire l’Irap per le imprese agricole sin dal 2016 è una scelta lungimirante - commenta Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera - che può dare ulteriore slancio al settore primario, che nonostante le difficoltà continua a creare nuovi occupati e a generare valore aggiunto anche grazie all’incremento dell’export agroalimentare. Il ministro Martina ha il nostro pieno sostegno. Il Governo sta affinando il provvedimento da inserire nella prossima Legge di Stabilità - aggiunge Sani - Si tratta di individuare le coperture per 200 milioni di Euro, e l’ipotesi tecnica su cui si sta lavorando è una razionalizzazione dei costi e una rimodulazione dell’Iva speciale per le grandi imprese. Delle nuove misure si avvantaggerebbero 250.000 aziende agricole che non hanno potuto trarre particolari vantaggi dalla decontribuzione per i nuovi contratti a tempo indeterminato”.
“Parallelamente a questa misura sull’Irap - conclude Sani - occorre lavorare al definitivo superamento dell’Imu sui terreni agricoli, con l’obiettivo di garantire prioritariamente un beneficio fiscale a chi vive realmente di agricoltura. Complessivamente si tratta di un’operazione che vale intorno ai 500 milioni di euro che può contribuire, insieme ad altre misure, a rilanciare la competitività del nostro settore primario”.

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