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Le turbolenze finanziare in Cina “rischiano di frenare il boom dell’export agroalimentare italiano: +17% nei primi cinque mesi del 2015”, dice Coldiretti. Tra i prodotti più richiesti vino e spumanti, pasta, ortofrutta e olio l’extravergine di oliva

La crisi economica della Cina (o meglio, a detta di molti, il rallentamento della sua crescita), “rischia di frenare il boom delle esportazioni di prodotti agroalimentari made in Italy nel Paese, che sono aumentate o del 17% nei primi cinque mesi del 2015”. A dirlo Coldiretti, che evidenzia come “dall’inizio della crisi nel 2008 le esportazioni agroalimentari italiane nel gigante asiatico sono cresciute del 298% facendo segnare nel 2014 il record di sempre per un importo di 367 milioni di euro. Ad essere particolarmente richiesti - precisa la Coldiretti - sono i prodotti base della dieta mediterranea come il vino e gli spumanti, la pasta, l’ortofrutta e l’extravergine di oliva ma anche il caffé ed i formaggi. Ma rilevante è anche il flusso di prodotti agroalimentari cinesi in arrivo sul territorio nazionale che nel 2014 è stato pari a 536 milioni di euro in calo del -4 sul 2013. Si tratta soprattutto - precisa la Coldiretti - di pomodoro, miele, riso ed aglio. Secondo i dati del sistema di allerta comunitario, il gigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute con ben 469 allerte, il 15% del totale”.

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