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Effetto Expo, ripresa economica e tasso di cambio favorevole: l’export dell’alimentare made in Italy continua a correre e, come rivela Coldiretti, fa registrare un aumento del 7% nei primi sette mesi 2015 sul 2014

Volano le esportazioni dell’alimentare made in Italy, anche sotto la spinta dell’effetto Expo (oltre che della ripresa economica e del tasso di cambio favorevole), che fa registrare un aumento del 7% nei primi sette mesi 2015 sul 2014. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat, dalla quale si evidenzia la possibilità di raggiungere, nel 2015, il record storico di 36 miliardi di euro in valore per l’export agroalimentare del Belpaese. A crescere sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%), ma fanno bene anche i Paesi dell’Unione Europea (+3,8%).

I due terzi delle esportazioni alimentari interessano proprio i Paesi dell’Unione Europea, come ricorda Coldiretti, con una crescita del 5%, ma il made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti, con un +23,2%, e in Cina, con un +32,7%. Un risultato complessivo ancora più incoraggiante se si considera il crollo delle spedizioni verso la Russia, causato dall’embargo che ha portato ad un cedimento del 39,1% del valore delle esportazioni.

Il prodotto più esportato è ancora il vino, ma rilevanti sono state le spedizioni di ortofrutta, pasta e olio di oliva, mentre nel complesso i due terzi del fatturato arrivano dall’export di prodotti agroalimentari verso i paesi Ue, anche se uno dei principali mercati di sbocco resta quello degli Stati Uniti.

“Con questi risultati sul commercio estero - commenta il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo - l’agroalimentare, insieme al turismo, è probabilmente il settore che più di altri sta beneficiando dell’effetto traino dell’Esposizione Universale: si tratta di un’occasione unica per dare la possibilità ai consumatori stranieri di mettere a confronto i prodotti originali con i troppi tarocchi che circolano in molti Paesi”.

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