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Coldiretti: l’export di formaggi made in Italy vola al +8% nel primo semestre 2015, e l’Italia batte la Francia su tutti i fronti, con la produzione dei formaggi Dop a 500 milioni di chili. Gli italiani, però, sono solo settimi al mondo per consumi

Le esportazioni di formaggi e latticini italiani sono aumentate, in quantità, dell’8%, come emerge da un’analisi della Coldiretti sul primo semestre del 2015, presentata a “Cheese 2015”, la biennale dedicata alle forme del latte promossa da Slow Food, di scena da oggi al 21 settembre a Bra. I tre quarti della produzione esportata sono destinati al mercato comunitario, dove si registra un incremento del 10%, con addirittura un leggero aumento del 2% anche a casa dei tradizionali concorrenti francesi. Fuori dall’Europa i principali acquirenti sono gli Stati Uniti, dove l’incremento è stato del, 18% ma le produzioni nostrane vanno forte anche in Cina (+39%).

Risultati incoraggianti favoriti anche dal fatto che con gli ultimi riconoscimenti salgono a 48 i formaggi a denominazione di origine protetta (Dop) tutelati dall’Unione Europea, con l’Italia che sorpassa la Francia ferma a 45 ed è diventata leader europeo e mondiale nella produzione casearia di qualità. La sfida tra Italia e Francia nella produzione di formaggi ha radici lontane, e se Charles De Gaulle si chiedeva come governare la Francia che ha più formaggi che giorni nel calendario, la situazione non gli sarebbe parsa certamente più facile in Italia, che di formaggi tradizionali censiti dalle Regioni ne ha ben 487, che si aggiungono a quelli Dop, ai quali è destinato la metà del latte consegnato dagli allevamenti italiani (45,5% per 50 milioni di quintali). Il vantaggio tricolore sulla Francia è ancora più eclatante se si considerano le quantità, con la produzione di formaggi Dop che è vicina a 500 milioni di chili, praticamente il doppio di quella realizzata dai cugini d’Oltralpe. E lo schiaffo brucia ancora di più se si considera che a fronte dell’aumento delle esportazioni di formaggi italiani in Francia, quelle dei formaggi francesi in Italia sono in leggero calo nel primo semestre del 2015.

Nonostante questi primati produttivi, gli italiani, con 20,7 chilogrammi per persona all’anno sono solo settimi nel mondo per consumo di formaggi, preceduti dai francesi con 25,9 chilogrammi a testa, ma anche da islandesi, finlandesi, tedeschi, estoni e svizzeri. Ma a preoccupare è anche la qualità dei formaggi venduti in Italia al di fuori delle denominazioni tutelate, con quasi la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, anche nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. Il primato italiano, secondo Coldiretti, è messo a rischio anche dal diktat dell’Unione Europea, che vuole imporre all’Italia di liberalizzare l’utilizzo del latte in polvere nei formaggi, fino ad ora vietato da una legge nazionale: il 29 settembre scadrà l’ultimatum fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto storicamente dalla legge nazionale.

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