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È made in Italy un prodotto ad indicazione geografica (Dop, Igp, Stg) su cinque che si trovano nel mondo. Ma il primato italiano è a rischio per la crisi che sta investendo il settore del latte. A dirlo, ad Expo, la Coldiretti

È made in Italy un prodotto ad indicazione geografica (Dop, Igp, Stg) su cinque che si trovano nel mondo, dove il Belpaese è “leader incontrastato grazie al lavoro degli agricoltori italiani nel garantire il legame con il territorio ed il rispetto delle tradizioni”. A dirlo la Coldiretti nell’Assemblea mondiale delle Indicazioni Geografiche ad Expo, nel sottolineare che “è però a rischio il primato italiano nelle produzioni ad Indicazione Geografica Protetta, con la chiusura dall’inizio della crisi di oltre 10.000 stalle da latte che in Italia è destinato per quasi la metà alla produzione di formaggi a denominazione di origine che sono di gran lunga il primo prodotto per fatturato delle Indicazioni geografiche made in Italy”.
“I compensi riconosciuti agli allevatori - denuncia la Coldiretti non coprono più neanche i costi di alimentazione degli animali e provocano l’abbandono soprattutto nelle aree di montagna dove si ottengono il maggior numero di formaggi italiani a denominazione. Una situazione che - sottolinea la Coldiretti - ha portato alla chiusura di una media di quasi 4 stalle al giorno dal 2007 con una forte accelerazione nell’ultimo anno in cui si registra un taglio superiore al 20% del prezzo pagato agli allevatori. Il primato italiano rischia dunque di essere compromesso proprio nell’anno di Expo per i comportamenti speculativi scorretti di una parte dell’industria che sconvolgendo il mercato del latte”.
“In Italia - precisa la Coldiretti - si ottengono 276 prodotti a indicazione geografica (Dop, Igp o Stg) su 1.299 tutelate a livello internazionale delle quali solo 16 fanno capo a paesi extracomunitari. In Europa dopo l’Italia a salire sul podio sono - continua la Coldiretti - Francia, con 223 prodotti tutelati, e Spagna, con 184. Nella lista dei riconoscimenti italiani si trovano nell’ordine 105 ortofrutticoli, 51 formaggi, 43 oli d’oliva,40 prodotti a base di carne, 12 prodotti della panetteria e della pasticceria, 5 carni e frattaglie fresche, 5 spezie o essenze, 5 pesci, molluschi, crostacei freschi e prodotti derivati, 5 altri prodotti di origine animale, 3 aceti, 2 parte alimentari. Diverso - conclude la Coldiretti - è il discorso per il fatturato con i prodotti made in italy a denominazione che sviluppano complessivamente 13 miliardi di volume di affari al consumo realizzato in Italia e all’estero con i prodotti lattiero caseari di gran lunga in testa”.

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