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L’obiettivo dei 50 miliardi di euro di export agroalimentare nel 2020 è a portata di mano: con i ritmi di crescita del 2015, secondo le proiezioni di Confagricoltura, si toccheranno i 52,4 miliardi, con un netto miglioramento del saldo export-import

Il percorso verso l’obiettivo dei 50 miliardi di export agroalimentare nel 2020 è iniziato nel migliore dei modi: secondo gli ultimi dati Istat, nel 2015 si è registrata una crescita a due cifre sul 2014 per i prodotti agricoli (+11,2%), e un robusto +6,5% per l’industria alimentare, per un complessivo +7,3% che, se fosse confermato nei prossimi anni, porterebbe il valore delle esportazioni di settore a 52,4 miliardi nel 2020, persino oltre l’obiettivo fissato dal Governo, come raccontano le proiezioni di Confagricoltura. Ma, valutando più realisticamente, sulla base delle tendenze registrate negli ultimi anni, il traguardo dei 50 miliardi si taglierebbe ugualmente con una media degli incrementi annui del 5% per l’export agricolo e del 7% per i prodotti dell’industria alimentare, ben al di sotto del dato 2015.
In particolare, sulla crescita media annua degli ultimi 5 anni, si tratterebbe di consolidare un ulteriore incremento dell’1,5% per i prodotti agricoli e dello 0,6% per i prodotti dell’industria alimentare: entrambi i settori hanno dimostrato, sia pure nel quadro di risultati altalenanti, di avere le potenzialità per conquistare quote di mercato anche più consistenti. L’analisi del Centro Studi di Confagricoltura prospetta anche l’evoluzione del saldo export-import del settore agroalimentare: dai -5,9 miliardi del 2015, nel 2020, con un valore esportato di 50,8 miliardi, il saldo potrebbe ridursi a -3,2 miliardi (-46%). Negli ultimi anni il deficit della bilancia dell’agro-food è comunque migliorato, riducendosi dai 10 miliardi di euro a meno di 6 miliardi di euro del 2015. Ciò deriva da un netto miglioramento delle partite di scambio dei prodotti trasformati, che per la prima volta mostrano un saldo attivo, e ad un peggioramento, invece, del saldo import-export dei prodotti agricoli. E questo in un anno in cui le esportazioni agricole sono cresciute di oltre l’11%.
Bisogna, quindi, prestare attenzione, sottolinea Confagricoltura, al comparto agricolo, ad esempio favorendo l’export di ortofrutta fresca e di fiori e piante, prodotti importanti per la bilancia commerciale, sviluppando l’export di prodotti alimentari trasformati in maniera da coinvolgere in questa crescita l’utilizzo di materie prime nazionali e riducendo l’import di prodotti agricoli. Un ruolo decisivo, infine, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, avranno le iniziative di promozione del made in Italy agroalimentare e di contrasto alla contraffazione e alla imitazione dei prodotti italiani, recentemente avviate dal Governo.

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