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Agroalimentare-Beni Culturali c’è l’accordo per promuovere le bellezze italiane in sinergia: nella nuova governance del nostro patrimonio, i Ministeri scommettono sui due volani di sviluppo. Primo protocollo tra Reggia di Caserta e Consorzio Bufala

Sono tante le cose che l’agroalimentare può fare insieme, e per, il patrimonio italiano - le nostre ricchezze, inesauribili fonti di cultura e turismo - contribuendo a preservarlo e facendolo vivere, creando nuove opportunità economiche e sociali, sull’esempio di quanto già avviene nei musei di Francia o Spagna, a Londra o a New York. Ma anche i nostri monumenti possono “cedere” parte della loro celebrità al patrimonio agroalimentare del loro territorio e farlo conoscere ai visitatori. E non è un caso forse, comunque è significativo, che il primo esempio che vede concretizzarsi questa sinergia anche in Italia, arrivi dal Sud, dove il Pil torna a crescere per merito anche dell’agroalimentare e delle bellezze naturali ed artistiche: è il protocollo di intesa siglato oggi tra la Reggia di Caserta e il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, destinato ad esser replicato a livello nazionale in un progetto che vede Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo promuovere insieme le eccellenze identitarie dei territori italiani. Grazie all’accordo, non solo i 500.000 visitatori annuali del Palazzo reale dei Borbone, il più grande al mondo, simbolo italiano e Patrimonio Unesco, saranno anche potenziali appassionati della Mozzarella, anch’essa simbolo del suo territorio e dell’Italia, ma dentro la Reggia sorgerà anche la nuova sede del Consorzio, con la concessione in uso dell’edificio delle Cavallerizze nel celebre Parco, per 12 anni a titolo oneroso, con un investimento da parte del Consorzio che già supera il milione di euro. “In cambio”, finanziando la riapertura del Teatro di Corte, uno dei più belli d’Italia, il Consorzio “mecenate” restituirà il suo “dividendo sociale” al territorio in cui nasce il suo prodotto simbolo.

Se a suo tempo il Ministro Maurizio Martina lo aveva indicato a WineNews come “una delle chiavi vere su cui stiamo lavorando”, il sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali Antimo Cesaro parla oggi di “nuova governance” - che vede insieme pubblico-privato, aggiungiamo noi - con “un progetto che nasce nel ripensamento dell’architettura istituzionale dei beni culturali, nel quale il Ministro Dario Franceschini ha deciso, ed il Governo ha condiviso, di rendere autonomi alcuni Istituti eccellenti e significativi del nostro territorio.
In Campania, per esempio, la Reggia, Pestum, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Pompei, cui seguiranno i Campi Flegrei ed Ercolano. Ci immaginavamo per tempo che questa governance rinnovata con l’assunzione di responsabilità dirette mettesse in moto dei meccanismi virtuosi, accelerasse progetti e creasse sinergie di territorio. Oggi salutiamo un accordo di programma di lungo periodo, perché va oltre 10 anni, tra due bellezze che rappresentano diverse declinazioni del loro territorio. Saperi e sapori devono necessariamente incrociarsi - sottolinea Cesaro - perché quando noi pretendiamo che il turista venga in un territorio e vi risieda più giorni, dobbiamo immaginare che riempia la sua giornata di tante ricchezze che il territorio mette a sua disposizione: bellezze paesaggistiche, una storia milionaria, un percorso di gusto multisensoriale. Solo attraverso questa “infrastruttura” possiamo incrementare i flussi turistici, quantitativamente e, soprattutto, qualitativamente, contribuendo alla crescita consapevole di un turista che apprezzi tutta la grande bellezza del territorio italiano nelle sue molteplicità potenzialità. Che non possono camminare autonomamente, affidandosi allo sforzo di ciascuno, ma avere tavoli di confronto ed una cabina di regia governativa: la presenza congiunta dei due Ministeri indica un diverso modo di scommettere su due volani di sviluppo che fino ad adesso non hanno avuto la giusta valorizzazione. Anche nella declinazione dei servizi aggiuntivi - conclude il sottosegretario - dobbiamo avere una visione evolutiva: normalmente pensiamo al bookshop, alla caffetteria, ai servizi della didattica, al ristoro per bambini o anziani. Dobbiamo invece ampliare la gamma di offerta, pensare ad una ristorazione per il giovane con pochi spiccioli e contemporaneamente andare incontro alle esigenze particolarissime di un turismo di altagamma che vuole apprezzare anche la nostra cucina ed i nostri vini. Una boutique del gusto ha la stessa valenza di un ricco bookshop, così come il ricordo del turista sarà il catalogo e, perché no, qualche kg di Mozzarella certificata Dop”.

“Partire dal Sud Italia significa dare un’ulteriore speranza di crescita ed occupazione in una terra in cui i risultati di qualche giorno fa dimostrano che c’è tanta possibilità di crescita, e l’agroalimentare è uno dei settori più importanti che offrono occasioni di sviluppo - sottolinea l’europarlamentare Paolo De Castro, membro della Commissione scientifica del Consorzio - con i suoi 500.000 milioni di euro di giro d’affari al consumo, stiamo parlando del più importante Consorzio del Mezzogiorno in termini economici e di occupazione, senza dimenticare che c’è circa altrettanto di dimensione economica fuori dal Consorzio. E uno degli obbiettivi è integrarli. Riuscendo a mettere insieme le eccellenze del nostro territorio meridionale, e dando loro una valenza anche economica e non soltanto culturale”.


“È un progetto al quale con la Reggia lavoriamo da mesi, e che ha portato alla sottoscrizione di un accordo che prevede una forte sinergia territoriale - spiega il direttore del Consorzio Pier Maria Saccani - e, prima di tutto, la concessione in uso al Consorzio a titolo oneroso delle Cavallerizze, l’edificio nel parco della Reggia che diventerà la sede del Consorzio. Ha una durata di 12 anni e complessivamente per il Consorzio l’investimento significativo, ad oggi, senza considerare i futuri, supera abbondantemente il milione di euro. Il Consorzio per testimoniare il suo legame con il territorio e l’interesse per i beni culturali finanzierà la riapertura del Teatro di Corte garantendone la stagione. Si crea così un volano positivo per l’economia territoriale, perché tutto il flusso di visitatori della Reggia potrà essere intercettato dal Consorzio, e allo stesso tempo, il Consorzio che promuove il suo prodotto in giro per il mondo, valorizzerà, traendone valore aggiunto, anche la Reggia, e quindi tutto il territorio”.
Il risultato per chi viene a visitare il Belpaese da ogni angolo del mondo, è il ricordo di un’esperienza indimenticabile, per gli occhi e per il palato. “Anche gli intellettuali più raffinati, uscendo dalla Reggia, desiderano mangiare e bere bene, e farlo con i prodotti che siano identità del territorio come i beni culturali - chiosa il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori - tanto che oggi è quasi difficile distinguerli, e nella narrazione di un territorio devono andare insieme. Che fisicamente vadano insieme con le Reali Cavallerizze della Reggia sede del Consorzio è un’operazione meravigliosa che darà molto alla Reggia, al suo rapporto con il territorio e penso che darà moltissimo anche al Consorzio. E vedere insieme dagli Stati Uniti o da Mosca la Reggia e la Mozzarella è un’immagine formidabile. Lo snobbismo agroalimentare e culturale, oggi come oggi, non ce l’ha più nessuno”.

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