Il mercato del vino di alta gamma, almeno nell’Horeca del Belpaese, sembra mostrare importanti segnali di ripresa, che spingono a dire che almeno con un piede, il segmento, sia fuori dalla crisi. Con le denominazioni storiche del vino italiano che tornano protagoniste nelle tavole dei ristoranti, e i brand stranieri più importanti che hanno ricominciato a ricavarsi i loro spazi, Champagne in primis, che sembra vivere una sorta di rinascita. Ecco i segnali che arrivano, in questa prima metà abbondante di 2016, interpretati a WineNews da Marcello Meregalli, ad della Giuseppe Meregalli, tra i più importanti distributori d’Italia, e tra i soci di Club Excellence, il “club” dei distributori ed importatori nazionali di vini e distillati d’eccellenza, costituito a Milano il 9 luglio 2012 come associazione, che ora diventa società cooperativa e con i sui 9 soci (Sagna, Balan, Cuzziol Grandivini, Meregalli, Pellegrini, Sarzi Amadè, Vino & Design e le ultime due new entry, Proposta Vini e Pws) mette insieme un giro d’affari di oltre 100 milioni di euro, 700 agenti sul territorio nazionale e oltre 800 aziende distribuite tra marchi italiani e stranieri.
“I segnali che arrivano sono positivi. La crisi - spiega Marcello Meregalli - sembra aver fatto un po’ di pulizia di operatori poco professionali e cattivi pagatori, e questo aiuta. C’è maggiore fiducia, e soprattutto nei locali di alto livello o gestiti da appassionati, che investono nella spiegare e nel raccontare i prodotti, i clienti sono disposti a pagare i vini per quello che valgono. Anche perché, devo dire, che i ristoranti italiani, al contrario di quello che si dice, sono tra i più onesti nel mondo sul fronte dei ricarichi. Altra cosa interessante da notare - aggiunge Meregalli - è che locali interessanti si trovano sempre più spesso non solo nelle grandi città, ma anche in luoghi di provincia e fuori dalle mappe, grazie al lavoro di tanti ristoratori appassionati. Fondamentale, per il futuro, però, puntare sempre più sul vino al bicchiere anche per etichette importanti, e la formazione del pubblico e degli operatori”.
Che saranno anche i prossimi obietti di Club Exellence, che ha nominato Lorenzo Righi coordinatore di tutte le prossime attività della Società, che rafforzerà l’area relativa all’organizzazione di eventi, la partecipazione a fiere e manifestazioni in Italia e all’estero (a partire
da Bottiglie Aperte a Milano, in ottobre, e dal Merano Wine Festival, a novembre) l’attività di promozione commerciale e culturale relativamente ai prodotti trattati o commercializzati dai soci, attuerà un programma di corsi di formazione per l’ambito enogastronomico, da erogare in aula, outdoor e online, favorirà e svilupperà iniziative sociali, culturali e ricreative con la creazione di apposite sezioni, anche con la partecipazione ad organismi ed enti idonei.
“Certamente 4 anni fa, considerata anche la crisi dell’economia che non ha risparmiato il nostro settore - afferma Massimo Sagna, presidente del Cda di Club Excellence Società Cooperativa - mai avremmo immaginato che l’unione tra noi soci portasse a credere così fortemente nel progetto comune da costituire una società. Un ottimo esempio di quanto la collaborazione tra aziende che operano nel medesimo settore possa essere un’arma vincente e uno stimolo a creare nuove opportunità per loro stesse e per l’intero mercato”.
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