Entra in vigore la legge di delegazione europea 2015 che prevede regole anche per l’etichettatura degli alimenti che l’Italia dovrà adottare entro 12 mesi. Nell’esercizio della delega, il Governo, sottolinea la legge pubblicata in Gazzetta Ufficiale il primo settembre, dovrà in particolare prevedere “l’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, al fine di garantire una corretta e completa informazione al consumatore e una migliore e immediata rintracciabilità dell’alimento da parte degli organi di controllo, anche per una più efficace tutela della salute”’.
Ci possono poi essere casi in cui “tale indicazione possa essere alternativamente fornita mediante diciture, marchi o codici equivalenti, che consentano comunque di risalire agevolmente alla sede e all’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento”. Inoltre, “fatte salve le fattispecie di reato vigenti, si dovrà adeguare il sistema sanzionatorio nazionale per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, demandando la competenza per l’irrogazione delle sanzioni amministrative allo Stato al fine di disporre di un quadro sanzionatorio di riferimento unico e di consentirne l’applicazione uniforme a livello nazionale, con l’individuazione, quale autorità amministrativa competente, del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del Ministero delle Politiche Agricole”.
Il Governo italiano, e in particolare il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, già si era espresso a favore del ritorno all’indicazione obbligatoria dello stabilimento di produzione che era stata eliminata dal regolamento Ue in vigore dal 13 dicembre 2014 e, nella seduta del 6 novembre 2016, il Consiglio dei Ministri aveva dato il via libera al disegno di legge di delegazione europea in cui si chiedeva la modifica del regolamento. Per questo, secondo l’Ansa, l’Italia già entro l’anno sarà pronta all’adeguamento alle nuove regole Ue sull’obbligo di indicare nelle etichette alimentari lo stabilimento di produzione o confezionamento. Il decreto attuativo predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole è stato già inviato agli altri Ministeri interessati per l’approvazione definitiva. Sulla legge Ue in vigore da oggi, Martina osserva sul suo profilo facebook che è “una risposta concreta che ci spinge a proseguire il percorso intrapreso, anche a livello europeo, per valorizzare la distintività del nostro modello agroalimentare, unico al mondo. Ce lo avevano richiesto i cittadini - consumatori - aggiunge Martina - nei confronti dei quali abbiamo il dovere di garantire informazioni sempre più chiare”.
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