Sono otto su dieci, per un totale di circa 42 milioni di persone, gli italiani che mangiano abitualmente la Bresaola della Valtellina Igp, più spesso a cena che a pranzo. A rivelarlo è una ricerca condotta da Doxa per il consorzio di tutela della Valtellina sulla percezione e sulle abitudini di consumo degli italiani, che ha rivelato che tra le caratteristiche più apprezzate del prodotto viene indicata la sua digeribilità, tanto che il 34% degli intervistati afferma infatti di preferirla a cena (www.bresaoladellavaltellina.it).
Negli ultimi quindici anni, la bresaola ha registrato una crescita del 39%, un dato in contro tendenza rispetto a quello che riguarda le altre carni lavorate e le carni rosse in generale. E se, stando alla ricerca, pochi sanno che spesso questo salume è realizzato con carni di provenienza estera, una volta informati, reagiscono positivamente: 9 su 10 affermano infatti che non modificheranno le loro abitudini di acquisto.
Quasi tutti gli intervistati (il campione e di 1.000 italiani dai 15 anni in su) chiedono di essere informati sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto: secondo il 51% del campione, a rendere una carne di qualità è il sistema di allevamento più che la provenienza (il 28% quelli che ritengono che l’origine italiana della carne sia di per sé garanzia di qualità). Quasi 7 italiani su dieci vogliono comunque sapere da dove vengono i bovini utilizzati per produrre la bresaola della Valtelllina Igp, e 8 su 10 vorrebbero che questa informazione venisse riportata anche sulla etichetta.
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