46 comuni e 60.000 abitanti: sono le dimensioni, enormi, del biodistretto che sorgerà a cavallo del Tanaro, in Piemonte, comprensivo delle aree di produzione del vino Dogliani docg, Nocciola Tonda Gentile e Razza Piemontese, il cui progetto è già in avanzato stato di elaborazione, e che sarà presentato ufficialmente tra il 10 e il 20 gennaio 2017, come annunciato, un po’ a sorpresa, dal presidente del Gal Mongioie, Beppe Ballauri, nel convegno “Razza Piemontese, Tonda Gentile, Dogliani: tre pilastri per un’ipotesi di lavoro. Un nuovo biodistretto a cavallo del Tanaro?”. È il primo passo verso quella che, in tanti altri importanti distretti vitivinicoli del Belpaese, è diventata ormai un’esigenza sempre più stringente, perché la conduzione biologica, se vuole essere davvero tale, deve riguardare e comprendere, necessariamente, i territori nella loro interezza.
Ma quello del Tanaro non sarà il primo biodistretto in assoluto sul territorio italiano, il primo è quello del Chianti, che ha una dimensione sovracomunale e abbraccia per intero una zona di produzione di vino a Docg, quella del Chianti Classico. E non è un caso che a prendere l’iniziativa sia proprio il mondo del vino, anche in Piemonte a lanciare la sfida è stata Cantina Clavesana. “Come cantina che svolge in questo comprensorio un ruolo non solo economico-produttivo ma anche sociale e di punto di riferimento per la comunità - spiega Anna Bracco, direttore di Cantina Clavesana - ci siamo da subito approcciati a questo tema attualissimo con grande slancio e interesse. Da ciò l’idea della creazione di un biodistretto a cavallo del Tanaro che faccia fulcro sulle tre grandi eccellenze agroalimentari del territorio ma sappia anche coinvolgere elementi quali il paesaggio, il turismo, la cultura e l’economia fluviale. Il pallino passa ora in mano ai soggetti che abbiano un concreto interesse a trasformare le parole in fatti - conclude Anna Bracco - il primo passo noi lo abbiamo compiuto e ora ci dichiariamo disponibili a proseguire in questo cammino a fianco di chi vorrà continuarlo”. “Questa giornata dimostra - gli ha fatto eco il presidente Giovanni Bracco - come la nostra Cantina sia un soggetto capace di offrire al territorio non solo un contributo economico, reso peraltro sempre più difficile dalla negativa congiuntura, ma anche e soprattutto di idee e di proposte”.
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