Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste per 9 italiani su 10 (89%), a pari merito con la frutta locale di stagione, ma è sorprendente che sia seguito a ruota dalle lenticchie (88%), che beneficiano non solo delle tendenze salutistiche, ma anche della solidarietà con le aree terremotate, e quindi con il territorio di Castelluccio di Norcia, nel cuore dell’Umbria, dove le coltivano, oltre che, ovviamente, della tradizione, secondo cui le lenticchie portano fortuna. A dirlo l’analisi della Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani” che evidenzia il sorpasso del panettone che, con il 75% delle preferenze, batte di misura il pandoro, fermo al 72%, la stessa percentuale del cotechino.
Assaggeranno la frutta esotica o fuori stagione quest’anno solo il 43% degli italiani mentre ben il 60% consumerà uva italiana secondo tradizione. Segnano il passo, così, le mode esterofile del passato, con il 9% di italiani che si permetteranno le ostriche e l’8% il caviale. Resiste il salmone, presente nel 56% dei menu, ma forte è la presenza del pesce locale, a partire da vongole e alici, per le quali si assiste ad una vera riscossa sulle tavole.
Continua la tendenza iniziata ormai da anni, dall’inizio della crisi, con un forte ritorno in cucina: ben il 46% dei responsabili della preparazione dei pasti dichiara di preparare personalmente i dolci della tradizione da offrire sulla tavola delle feste. Una realtà che spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, con una ricerca di materie prime fresche e genuine nei mercati degli agricoltori per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo, da raccontare a tavola a parenti e amici.
Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani, secondo le stime Coldiretti, faranno sparire 100 milioni di chili tra pandori e panettoni, 50 milioni di bottiglie di spumante, 20.000 tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800.000 capponi, ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci.
L’agroalimentare, con regali enogastronomici, pranzi e cenoni, è quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,4 miliardi di euro, il 2% in più del 2015.
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