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Più fondi per il sostegno al reddito e anticipo dei pagamenti Pac: le richieste del Ministro delle Politiche Agricole Martina al Commissario all’Agricoltura Ue, Hogan, per l’emergenza neve e terremoto. Tantissimi i danni, la conta di Coldiretti

Rafforzare la misura immediata per coprire il mancato reddito degli allevatori con un aumento a 35 milioni di euro del budget e la sua estensione alle imprese dei comuni colpiti dal nuovo evento sismico (con un aiuto che verrà versato alle imprese agricole sulla base dei capi di bestiame posseduti dalle aziende allevatoriali prima del terremoto, con contributi diretti per bovini, suini, ovini ed equini, prima tranche di anticipi di pagamento di 12 milioni di euro entro febbraio, con procedure semplificate e a costo zero per gli allevatori), e l’anticipo all’85% dei fondi di Sviluppo Rurale, allargando l’autorizzazione già avuta dall’Unione europea anche alle imprese agricole dei nuovi territori recentemente coinvolti: ecco le due più importanti richieste che il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha portato oggi al Commissario all’Agricoltura Ue Phil Hogan, nella cornice del G20 dei Ministri dell’Agricoltura di Berlino, per far fronte all’emergenza che tra terremoto e maltempo ha colpito il centro Italia.

“Ora è importante portare avanti col massimo impegno gli interventi nell’emergenza - ha dichiarato il Ministro Martina - e ringrazio tutte le persone, le forze dell’ordine e i volontari della Protezione Civile impegnati in queste ore. L’obiettivo è dare massima liquidità immediata alle imprese attraverso il pagamento dei fondi europei dello sviluppo rurale e sostenerle in tutte le iniziative per la salvaguardia e lo sviluppo delle loro attività fondamentali per il rilancio dei territori colpiti”, ha dichiarato Martina nella riunione operativa alla Prefettura di Teramo nei giorni scorsi.
Nei territori più colpiti, intanto, ai danni materiali “si somma una vera strage che fa salire a più di 1.000 il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo che hanno fatto crollare le stalle con la perdita di animali tra le macerie e provocato stress da freddo e paura con aborti ed anche il dimezzamento della produzione di latte”. A dirlo la Coldiretti che per fermare la strage di animali ha avviato una straordinaria azione di solidarietà per salvare le 3.000 stalle e le aziende agricole che si trovano nelle aree colpite dal sisma dove appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino ad ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse. “Ai danni materiali stimati in 10 miliardi di euro si sommano quelli della perdita di vite umane e una vera e propria strage di animali in una situazione in cui solo nelle Marche Si contano 600 mucche e 5.000 pecore al freddo nelle neve senza ripari, per i ritardi accumulati”.
Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative, dalla campagna “dona un ballone di fieno” per garantire l’alimentazione degli animali a quella “adotta una mucca” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle fino alla “caciotta della solidarietà” con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzata dei centri urbani colpiti dal sisma.
Sono oltre 1500 i posti stalla per gli animali resi disponibili nelle diverse regioni per gli animali sfollati dalla Lombardia al Veneto, dal Friuli alla Toscana. Una corsa contro il tempo - sottolinea la Coldiretti - con la mobilitazione dei trattori per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni dove occorre garantire l’operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio, ma anche la consegna dei mangimi fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri. Operazioni faticose rese possibili dalla collaborazione della Coldiretti con l’Associazione Italiana Allevatori e i Consorzi Agrari che ha consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente ma anche roulotte, camper e moduli abitativi.
Quattrocento balloni di paglia e fieno raccolti dalla Coldiretti Campania sono pronti per raggiungere le aree terremotate, ma numerose sono le iniziative su tutto il territorio nazionale come la donazione per ultimo di cento quintali di fieno all’azienda Lai di Gualdo per salvare le pecore dopo il crollo della stalla e del fienile per iniziativa di un imprenditore piemontese, Dario Osella, fondatore delle Fattorie Osella, di Caramagna Piemonte (Cuneo) che ha risposto all’appello lanciato dalla Coldiretti per sostenere gli allevatori terremotati. Altri 300 quintali di foraggio per gli animali hanno invece raggiunto le aziende terremotate delle province di Ascoli, Fermo e Macerata donati da gruppi di agricoltori e associazioni. Nella frazione Sommati di Amatrice è stata realizzata dalla Coldiretti all’indomani delle prime scosse una tensostruttura per conservare i mangimi necessari per sfamare degli animali mentre In Abruzzo sono stati attivati due punti di raccolta del materiale, uno nella provincia aquilana e l’altro in quella teramana. In particolare il primo centro è situato nella sede dell’Associazione Regionale Allevatori (ArA) a L’Aquila, in Località Onna, sulla SS 17 est; il secondo a Bellante, nella sede del Consorzio Agrario (Zona Industriale n. 3).
“La situazione - afferma la Coldiretti - è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo. Davanti ad un disastro annunciato ci muoveremo - continua la Coldiretti - per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori. Serve una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli e per questo la Coldiretti sta lavorando sull’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute”. Ma per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
Intanto, però, il maltempo porta una nuova emergenze al Sud, ricorda l’organizzazione agricola: “pescheti, ortaggi e agrumi allagati in Sicilia dove le aziende sono isolate mentre in Calabria interi campi di finocchi sono finiti sott’acqua e si contano danni ingenti a insalate e agrumi sbattuti a terra per venti forti a Crotone e a Lamezia terme risultano sommerse anche le fragole in pieno campo e raffiche di vento hanno scoperchiato serre su colture orticole e fiori”.
Emerge dal primo monitoraggio degli effetti dell’ondata straordinaria di maltempo con esondazioni, bombe d’acqua e frane ha colpito la Calabria e la Sicilia. “Smottamenti nei terreni con ortaggi nella zona del catanese e sempre nella fascia etnea - continua la Coldiretti - si temono danni all’apparato radicale degli agrumi ma difficoltà si registrano anche per le aziende che trasformano la produzione costrette a rallentare il lavoro con forti ritardi nelle consegne. Una situazione che fa salire ad oltre 400 milioni il bilancio dei danni stilato dalla Coldiretti nelle campagne in un inverno anomalo che ha portato precipitazioni violente, neve, gelo e vento soprattutto nel Centro-Sud Italia e nelle Isole”.

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