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Italiani salutari anche nella pausa pranzo: il 24% mangia in ufficio, trionfa la “schisceta” con principalmente cibi portati da casa (66%). E la pausa pranzo è “sacra”: oltre 18 milioni di persone le dedicano un’ora o più. Così l’indagine Doxa-Ancit

Diversi studi recenti hanno dimostrato che gli italiani sono tra le popolazioni più attente alla salute a tavola, quindi scelgono accuratamente i prodotti più sani e dedicano ai pasti attenzione e cura. E lo conferma un’indagine Doxa-Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici), che ha evidenziato il rapporto degli italiani con il pasto sul luogo di lavoro. Se il 39% degli italiani sceglie di fare pausa pranzo a casa, dallo studio emerge che 6 italiani su 10 mangiano fuori casa. In particolare il 24% sceglie di restare sul luogo di lavoro (ufficio o magazzino), il 20% trascorre la pausa pranzo nella mensa aziendale mentre solo il 14% si reca al bar o alla tavola calda. Il parco è un’utopia visto che solo l’1% utilizza la pausa pranzo all’aria aperta.
È la “schiscetta” a trionfare per chi mangia direttamente nel luogo di lavoro, ufficio o magazzino che sia: è la preferita dall’85% degli italiani. Di questi, la maggior parte (66%) consuma gli alimenti portati da casa e ingeriti freddi, così come sono, mentre il 19% riscalda il tutto nel cucinotto aziendale. Avanza il delivery: il 29% degli italiani che fa pausa pranzo sul posto di lavoro ordina il pasto con servizio take away. Anche per il pranzo consumato fuori casa gli italiani prediligono cibi sani e leggeri: la ricetta più presente nella “schiscetta” è infatti una “insalata di riso con tonno e pomodori” (40%); c’è anche chi va veloce e non si fa mai mancare il classico panino o tramezzino (35%); mentre solo 1 italiano su 10 mangia pizza durante la pausa pranzo lasciando uno dei piatti più amati ad altri momenti.

Da quanto emerge dall’indagine, gli italiani considerano la pausa pranzo “sacra”: sono oltre 18 milioni le persone (82%), 8 su 10, che dedicano alla pausa pranzo in media un’ora o più: la metà (51%) gli dedica un’ora mentre c’è una fetta importante (18%) che si permette di sforare e andare oltre l’ora (18%). Solo il 7% del campione dedica alla pausa pranzo meno di mezz’ora. La pausa pranzo rappresenta in primo luogo un momento gourmet in cui ricaricarsi con un pasto fatto da alimenti buoni e salutari (48%). E a seguire un momento socializzante da condividere con i propri colleghi (31%). Post, tweet, like e condivisioni restano confinate agli irriducibili dello smartphone: sono solo il 13% quelli che mangiano ’connessi’. Ancora di meno (5%) quelli che mangiano mentre continuano a lavorare e quelli che scelgono di utilizzare la pausa pranzo per fare sport (3%).

“Gli italiani, durante la pausa pranzo lavorativa, evidenziano abitudini alimentari sane e ispirate al benessere visto che stando a questa ricerca, consumano alimenti leggeri, salutari e si prendono il giusto tempo per farla”, afferma il professore Migliaccio, presidente emerito della Società Italiana di Scienza Alimentazione. “Del resto non a caso, l’Italia è oggi al primo posto - spiega Migliaccio - tra i paesi del mondo che hanno una più lunga durata della vita ed un migliore stato di nutrizione e di salute”.

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