Gli italiani riscoprono frutta e verdura: sarà per moda, sarà per necessità, ma nei primi due mesi del 2017 i consumi crescono del 4% sullo stesso periodo del 2016, segnando il record dal 2000 a quota 1,3 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli, di cui 711.000 tonnellate di frutta e 590.000 tonnellate di verdura, come racconta l’analisi Coldiretti presentata al Macfrut, la rassegna internazionale dell’ortofrutta di scena a Rimini fino a domani. Tra i singoli prodotti, gli incrementi maggiori delle vendite si sono registrati per patate, insalate e pomodori (+9%), carciofi (+7%) e radicchi (+11%) sul fronte degli ortaggi. In vetta alla classifica della frutta più acquistata i kiwi (+8%), le clementine (+7%), le mele (+4%), le arance (+2%) e le pere (+1%).
Un andamento positivo che riguarda anche le esportazioni di frutta e verdura made in Italy fresca, che fanno segnare nel primo mese del 2017 il valore più alto degli ultimi 25 anni, con un incremento dell’11%, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Istat, che evidenziano la tendenza a migliorare il primato del 2016 che su base annuale aveva visto il valore della frutta e verdura tricolore esportata superare per la prima volta quota 5 miliardi di euro, di cui 3,55 miliardi di euro dalla sola frutta, il resto dalla verdura. Un risultato ottenuto nonostante l’embargo totale in vigore nei confronti dei prodotti ortofrutticoli nazionali da parte della Russia che è stata storicamente un importante mercato di sbocco ma una ulteriore crescita potrebbe venire dall’auspicato accesso a nuovi mercati che desiderano l’ortofrutta italiana, come la Cina per mele e pere ed il Giappone per i kiwi fino ad ora preclusi, con un impegno dal punto di vista diplomatico.
“L’Italia ha le risorse per cogliere le opportunità che vengono dal prepotente affermarsi di nuove tendenze salutistiche in Italia e all’estero dove il Made in Italy ha un valore aggiunto in più - commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - si tratta di un trend positivo spinto dai riconoscimenti attribuiti a livello mondiale alla dieta mediterranea il cui ruolo importante per la salute è stato riconosciuto anche con l’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco”.
Per quanto riguarda la spesa, inoltre, si assiste ad un ritorno a forme di vendita non tradizionali con l’aumento degli acquisti dal contadino, anche grazie alla rapida espansione nei centri e nelle periferie delle città dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica promossi dalla Coldiretti: secondo la ricerca presentata all’incontro della Coldiretti da Roberto Della Casa, docente di Marketing dei Prodotti Agroalimentari all’Università di Bologna, se i consumatori avessero sotto casa diversi tipi di negozi dove fare la spesa, la prima scelta per l’acquisto di ortofrutta sarebbe il produttore (37%) seguito a grande distanza dal fruttivendolo (16%) e da supermercati (14%) e ipermercati (10%). Un risultato reso possibile dalla qualità e dalla varietà dell’offerta made in Italy con la superficie nazionale dedicata alla coltivazione di ortaggi e frutta che è pari a 1,13 milioni di ettari.
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