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Il mercato agricolo è instabile a causa della libera circolazione dei capitali e delle speculazioni finanziarie: questo causa anche povertà e fame nel mondo. Coldiretti chiede l’intervento dei Ministri delle Finanze, riuniti al G7 di Bari

La libera circolazione di capitali dai mercati finanziari a quelli delle materie prime (come il grano) è una delle cause della povertà e della fame nel mondo. È ciò che emerge dal rapporto della Coldiretti, presentato in Puglia (che detiene il primato di produzione di grano duro in Italia) nei giorni del G7 delle Finanze, aperto oggi a Bari, che vuole attirare l’attenzione dei Ministri dei Paesi che partecipano al summit (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Canada, Stati Uniti e Giappone) sul problema delle speculazioni finanziarie nel mercato agricolo. Solo per il grano nell’ultimo anno si sono persi 30 miliardi di euro, facendone così crollare il prezzo da 5,35 dollari per bushel (27,21 chili) a poco più di 4,33 dollari per bushel, senza alcun beneficio per i consumatori ma con milioni di contadini in ginocchio. L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli delle materie prime, come petrolio e metalli preziosi, per arrivare fino al grano, che è quotato come una qualsiasi altra merce al Chicago Board of Trade (punto di riferimento del mercato delle materie prime agricole a livello internazionale). Questo causa instabilità nel mercato agricolo, anche con delle variazioni di prezzi che, a volte, non rappresentano nemmeno la reale situazione di mercato. Così i prezzi dei prodotti agricoli sono imprevedibili, e non permettono ai Paesi di pianificare gli approvvigionamenti.

“Nonostante il forte calo dei prezzi alla produzione agricola - denuncia la Coldiretti - quelli al consumo rimangono alti, con conseguenti difficoltà per i più poveri dove resta alta l’insicurezza alimentare con circa 800 milioni di persone che soffrono la fame (secondo la Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura)”. “Questo è anche il risultato di una grande volatilità dei prezzi influenzata da speculazioni che spesso non hanno nulla a che fare con la reale situazione di mercato - denuncia la Coldiretti - ma che impediscono la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi e alimentano il paradosso dell’abbondanza denunciato da Papa Francesco proprio nel suo Messaggio ad Expo. Le speculazioni internazionali sono aggravate a livello nazionale dalle distorsione di filiera - conclude Coldiretti - con il risultato che i compensi degli agricoltori sono tornati ai livelli di 30 anni fa, a causa delle manovre di chi fa acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane made in Italy”.

Per invitare i presenti al G7 a Bari a porre la loro attenzione sul problema delle speculazioni, che creano fame e povertà nel mondo, la Coldiretti ha deciso di preparare il panino Doc più grande al mondo con pane di Altamura, lungo 3 metri e pesante 1,5 quintali, farcito con salumi tradizionali della Puglia. Simbolo del made in Italy, il panino è il simbolo dell’importanza dei prodotti della terra.

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