14.768 sequestri effettuati, intercettando 26 milioni di articoli falsi intercettati, principalmente fra Napoli (24%), Roma (15,2%) e Catania (10%): il mercato della contraffazione sale a 6,9 miliardi, costando al fisco un buco di 1,7 miliardi e alla società 100.000 posti sottratti all’economia legale. Al terzo posto, fra i settori più danneggiati dopo l’abbigliamento e gli audiovisivi, ci sono i prodotti alimentari che rappresentano il 14,8% sul totale e valgono ben 1 miliardo di euro. Ecco i dati divulgati dal Censis per la Settimana Nazionale Anticontraffazione (12-17 giugno), sulla cui base Coldiretti/Ixè ha svolto un’indagine che ha fatto emergere una diffusa cultura di disapprovazione lungo tutto lo Stivale: quasi 1 italiano su 3 (31%) ritiene infatti che i casi di frode e contraffazione alimentare dovrebbero essere puniti con l’arresto, con la maggioranza degli italiani (54%) che pensa si tratti di fatti gravissimi per il Paese.
Al danno economico ed occupazionale si aggiunge quello di immagine con la presenza sul mercato di prodotti di imitazione che non hanno le stesse caratteristiche qualitative di quelli originali ma in alcuni casi, come per i prodotti alimentari e farmaceutici, i rischi riguardano anche la salute dei potenziali acquirenti. Accanto ad esperienze positive di successo la Rete viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione delle contraffazioni e delle frodi con la vendita dei kit per il vino in polvere “Fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy, ma anche con il kit per il falso parmigiano reggiano, il falso pecorino romano e altri celebri formaggi nostrani come la mozzarella, la ricotta e l’asiago.
“Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto - ha affermato il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo - confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare. L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari, presentata al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare, presieduta da Giancarlo Caselli”.
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