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Il caldo e la siccità stanno mettendo in ginocchio la ricchezza agricola italiana: secondo il Dossier Coldiretti, i danni, tra coltivazioni di cereali e grano, vitigni e uliveti, frutta e verdura ma anche allevamenti, ammonta a 2 miliardi di euro

È un’estate pazza quella che sta trascorrendo, tra forti siccità e trombe d’aria e grandinate a macchia di leopardo. L’Italia e la sua ricchezza agricola è in forte difficoltà a causa del clima instabile e della mancanza di piogge che ormai sta causando danni da mesi a tutti i tipi di coltivazione, dai cereali al grano, dai vitigni agli uliveti, senza risparmiare frutta e verdura, e gli allevamenti di bestiame. Sono i dati, presentati nel Dossier Coldiretti dal presidente Roberto Moncalvo in Assemblea, con agricoltori da tutte le province, riuniti per il primo focus sull’impatto sull’agricoltura nazionale dall’eccezionale situazione climatica. Nel dossier si legge che i danni ammontano già a 2 miliardi di euro, e non sono causati solo dal clima, ma anche dagli incendi e i forti temporali che stanno devastando lo Stivale.
Nei campi coltivati lungo tutta la Penisola, con il grande caldo e la crisi idrica la Coldiretti sottolinea che per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l’alimentazione degli animali, con l’allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale. Inoltre, i violenti nubifragi con trombe d’aria e grandine a macchia di leopardo, si legge ancora nel dossier Coldiretti, hanno fatto salire il conto dei danni, aggiungendo quelli agli allevamenti, all’economia e al turismo.
Dalla Lombardia (dove i danni ammontano a 90 milioni di euro) alla Calabria (secondo Coldiretti sarebbero già 310 milioni di euro i danni), dalla Toscana, il Veneto e il Piemonte, dove la siccità compromette anche le preziose coltivazioni di uva, alla Sardegna, dove le perdite anche negli allevamenti è significativo, il quadro generale è quello di un’Italia messa in ginocchio dal clima instabile e fin troppo imprevedibile.

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