02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Lo chef tristellato Martino Ruggieri convince la giuria di super chef, capeggiati da Enrico Crippa, e si aggiudica la selezione italiana di Bocuse d’Or, in scena ad Alba: adesso ha otto mesi per allenarsi per la selezione europea (a giugno, a Torino)

Non Solo Vino
Lo chef tristellato Martino Ruggieri convince la giuria di super chef, capeggiati da Enrico Crippa, e si aggiudica la selezione italiana di Bocuse d’Or

Sarà il giovanissimo Martino Ruggieri, head chef del tristellato Pavillon Lodoyen di Parigi, a rappresentare l’Italia alla selezione europea del Bocuse d’Or, le “Olimpiadi dell’alta cucina”. Ruggieri, dopo cinque ore di lavoro ai fornelli davanti al pubblico presente ad Alba, si è aggiudicato la preferenza della giuria della selezione italiana di Bocuse d’Or, composta da chef italiani di fama internazionale come Matteo Baronetto, Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Carlo Cracco, Andrea Berton, Enrico Cerea, Giovanni Santini e Giancarlo Perbellini, capeggiati dal tristellato Enrico Crippa.
Lo chef trentenne di origini pugliesi ha vinto con un piatto molto complesso, che ha rappresentato a pieno il suo stile ma anche la sua storia e le sue origini pugliesi, sbaragliando la concorrenza del siciliano Giuseppe Raciti, del ristorante Zash - Country Boutique Hotel di Riposto (Catania), del piemontese Paolo Griffa, impegnato in Francia presso il due stelle Michelin Restaurant Serge Vieira a Chaudes - Aigues, e dell’altoatesina Roberta Zulian, chef presso l’Alpen Suite Hotel di Madonna di Campiglio.
Ora a Ruggieri restano 8 mesi per allenarsi, e arrivare al Bocuse d’Or Europe, di scena a giugno 2018 al Lingotto di Torino, con le armi sufficienti per affrontare i 20 candidati da altrettanti paesi europei e chissà, magari arrivare fino alla finale mondiale di Lione nel gennaio 2019.

“La sfida - afferma lo chef Enrico Crippa - è quella di riportare un candidato italiano a rappresentare il nostro paese in Europa e nel mondo. Lo stiamo facendo per una nazione”. Punto di vista del tutto condiviso da Carlo Cracco, che ha sottolineato come in Italia “Quello che manca sono proprio questo tipo di competizioni. In Francia esistono da tempo immemorabile, in Italia abbiamo iniziato poco tempo fa. Ma facendo gruppo, un gruppo di altissimo livello, come quello che abbiamo visto oggi ad Alba, l’Italia arriverà lontano”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli