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Il Parlamento UE approva la riforma di metà percorso della Politica Agricola Comune del “pacchetto omnibus”: le nuove regole attive dal nuovo anno. Martina: “ottima notizia, più semplificazioni e progressi importanti per l’agricoltura italiana

L’Europarlamento in seduta plenaria ha approvato oggi la riforma di metà percorso della Politica Agricola Comune inclusa nel cosiddetto “pacchetto omnibus”. L’adozione del testo precede di qualche ora il passaggio formale in Consiglio Europeo, previsto in serata: in questo modo le nuove regole, che andranno a incidere su temi come aiuti verdi, gestione del rischio in agricoltura e organizzazioni dei produttori agricoli potranno entrare in vigore dal 1 gennaio 2018.

Nel dettaglio, il documento prevede più flessibilità nell’identificazione dell’agricoltore attivo nell’applicazione degli aiuti accoppiati e per i piccoli agricoltori, maggiori semplificazioni per il “greening” e possibilità di aumentare il pagamento di base per i giovani agricoltori, una nuova gestione del rischio per lo sviluppo rurale (con la soglia minima di danno per far scattare l’erogazione dei risarcimenti che dovrebbe passare dal 30% al 20%) e ulteriori semplificazioni per lo strumento di stabilizzazione del reddito con l’utilizzo dei fondi di mutualizzazione. Novità anche per la misura di consulenza aziendale, fortemente volute dalla delegazione italiana: la misura, anche se al momento presente negli attuali Programmi di Sviluppo Rurale, o Psr, è infatti praticamente rimasta lettera morta a causa di limiti oggettivi inseriti nella regolamentazione preesistente, e infine, il ruolo delle organizzazioni dei produttori nei meccanismi dei provvedimenti Ocm è stato rafforzato per tutti i settori produttivi. Evidente la soddisfazione del titolare del Dicastero delle Politiche Agricole, Maurizio Martina: “è un’ottima notizia”, ha dichiarato. “C’è molto dell’iniziativa italiana in questa riforma, grazie al lavoro dei nostri eurodeputati, a partire da Paolo De Castro, e dall’azione del nostro Ministero. Abbiamo ottenuto avanzamenti importanti che correggono una politica agricola comune troppo burocratica. Dal 1 gennaio 2018 ci saranno infatti più semplificazioni e progressi importanti per l’agricoltura italiana. C’è più spazio per il sostegno ai giovani agricoltori, un taglio concreto di vincoli burocratici e un’attenzione maggiore alla questione cruciale della gestione del rischio, che vede un miglioramento degli strumenti a disposizione. Per la prossima programmazione servirà ancora più spinta per tenere insieme agricoltura, alimentazione e ambiente. La Pac è un pilastro necessario sul quale investire, un passaggio chiave per il rilancio dell’Europa”.

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