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Piante millenarie, custodi di una grande biodiversità, e “monumenti” verdi che raccontano storie che affondano le radici nella notte dei tempi: ecco il primo “Elenco degli alberi monumentali d’Italia” del Ministero delle Politiche Agricole

La Quercia delle Streghe a Capannori (Lucca), il Platano dei 100 bersaglieri di Caprino Veronese (Verona), i larici millenari di Santa Gertrude a Ultimo (Bolzano), la Magnolia di Capodimonte (Napoli), l’ulivo di Villastrada (Perugia), il Castagno dei Cento Cavalli nel Parco dell’Etna: sono solo alcuni dei tantissimi alberi monumentali d’Italia, piante antichissime, talvolta millenarie, custodi di una importantissima biodiversità, e “narratori” di storie e vicende che affondano le radici, è il caso di dirlo, nella notte dei tempi. Ora, per tutelarli meglio, è arrivato il primo “Elenco degli alberi monumentali d’Italia” ufficiale, del Ministero delle Politiche Agricole.
Che, ad oggi, diviso per Regioni, è fatto di 2.407 alberi che si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali (https://goo.gl/3aRbLW). Una lista di “monumenti verdi”, che sarà costantemente aggiornata.

“Questo primo elenco - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - rappresenta uno strumento utile per diffondere la conoscenza di un patrimonio naturale e culturale collettivo di inestimabile valore. Gli alberi monumentali hanno un forte valore identitario per molte comunità e per questo vogliamo promuovere e valorizzare la loro conoscenza tra i cittadini”.
L’elenco degli alberi monumentali, appartenenti a specie autoctone e alloctone, è costituito da individui singoli, filari, gruppi e alberature, radicati in contesti agro-silvo-pastorali o urbani. L’approccio valutativo che ha portato all’attribuzione del carattere di monumentalità e quindi all’iscrizione in elenco è stato attento non solo al contesto ambientale, ma anche a quello storico e paesaggistico in cui l’albero o il sistema omogeneo di alberi insiste.
L’elenco è frutto di una intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico, dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, dalle Regioni e Province autonome e dai Comuni, che la legge indica come diretti operatori del censimento. Ai soggetti istituzionali si sono aggiunti, per il supporto scientifico, il Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia del Crea, e per le preziose attività di segnalazione Enti parco, istituti scolastici, professionisti agronomi e forestali, associazioni ambientaliste e cittadini.

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